centri storici

Costruire nel costruito: questioni d’integrazione

Ogni questione di risanamento della città storica coinvolge l’“incontro fra antico e nuovo” e fa discutere di compatibilità, di problemi spaziali e funzionali, aspetti architettonici e profili urbanistici; ciò richiede di porre attenzione agli strumenti operativi dell’intervento, il quale, da una parte dovrà rappresentare le valenze storiche, dall’altra essere espressione delle esigenze attuali.

Appendice. Dai dati alle scelte. Riflessioni su un caso-studio

Il contributo esplicita alcune considerazioni in merito al rapporto fra la modalità di lavoro ‘tradizionale’ di programmazione degli interventi di restauro nei centri storici e l’impiego del sistema Carta del Rischio. L’occasione è stata offerta dallo studio condotto per orientare la proposta di restauro urbano del centro storico di Calcata nel viterbese.

Metodologie d’indagine sul problema dell’abbandono dei centri storici. Un’introduzione

L’abbandono dei centri storici è un fenomeno di natura demografica che rimanda a problematiche complesse, al tempo stesso sociali, economiche, fisiche e materiali. Malgrado l’interesse per il fenomeno da parte degli studiosi e di associazioni come ‘Italia Nostra’ o ‘Borghi più belli d’Italia’, il fenomeno dell’abbandono può trovare una soluzione solo nel contemperamento di istanze diverse in grado di coniugare i fattori culturali con quelli sociali ed economici.

Approfondimenti di metodologia analitica per la caratterizzazione dell’edificato storico e il restauro in zona sismica

L'ormai noto "percorso di conoscenza", che le Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale propongono per gli edifici vincolati, rappresenta, per la prima volta, un esplicito riconoscimento del ruolo determinante degli strumenti conoscitivi in uso nel restauro per le valutazioni di taglio analitico impiegate nel progetto di consolidamento. Il quadro normativo vigente in materia del costruito storico in zona sismica, inoltre, indirizza verso modalità e tecniche di rinforzo il più possibile 'compatibili' con i caratteri costruttivi dell'architettura.

Per la conservazione del “pittoresco”. L’opera eclettica di Antonio Salvetti nella città di Colle val d’Elsa

L’opera pittorica di Antonio Salvetti (1854-1931), nota e apprezzata soprattutto in ambito locale, è stata oggetto, negli ultimi decenni, di alcune pubblicazioni e di mostre che ne hanno messo in evidenza qualità artistiche, radici e ambiti culturali. Indiscusso protagonista della “scuola colligiana di pittura” era stato allievo, all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dei pittori Stefano Ussi e Amos Cassioli. Nella stessa Accademia aveva anche frequentato il corso di architettura tenuto da Emilio De Fabris e poi da Giuseppe Castellazzi.

La rappresentazione integrata della conoscenza come strumento di tutela e restauro della scala urbana: riflessi e conseguenze di un cambiamento di approccio metodologico

In maniera sempre più evidente, sta emergendo, a livello nazionale ed internazionale, l’esigenza di elaborare strumenti di rappresentazione e progettazione sulla base di una conoscenza complessiva e integrata dello status quo del patrimonio storico architettonico. Tale esigenza sembra nascere sia al fine di scongiurare interventi troppo invasivi e perseguire una strategia preventiva di protezione e tutela del costruito, sia rispetto alla mitigazione e prevenzione del rischio di catastrofi naturali .

Centri storici e adattamento ai cambiamenti climatici Linee guida dal caso studio di Ferrara

La ricerca svolta per il Comune di Ferrara dal settembre 2018 da parte dell’Associazione Nazionale Centri Storico Artistici (Ancsa) si inserisce nel più ampio Progetto Interreg Central Europe dal titolo ProteCHt2save - Risk assessment and sustainable protection of Cultural Heritage in changing environment della durata complessiva di tre anni e coordinato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR italiano

Progettare i piccoli centri. Il caso della bassa valle del Nera

Il ragionamento che segue è basato su una costatazione di fatto dalla quale consegue un’ipotesi di lavoro finalizzata a mettere a punto un progetto di futuro per il Paese e si conclude con la presentazione di una ricerca in corso di completamento: una sperimentazione sul campo che riguarda il territorio storico della bassa valle del fiume Nera tra la Cascata delle Marmore e Orte .

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