The Points of Concurrence Theoryin Guidobaldo del Monte’s Scenography
La scenografia teatrale è una delle applicazioni privilegiate della prospettiva nel Rinascimento. Il teatro di corte, caratteristico di que-gli anni, si struttura intorno a un impianto prospettico frontale sviluppato in profondità. Questa particolare applicazione prospettica fa della scenografia un luogo privilegiato di sperimentazione delle trasformazioni proiettive alle origini della prospettiva solida in cui lo spazio reale si contrae trasformandosi nello spazio illusorio della scena. Questo studio rivolge l’attenzione al De scenis, VI libro della Perspectivae Libri sex, scritto da Guidobaldo del Monte nel 1600 interamente dedicato alla scenografia teatrale. Nel trattato è elaborato un metodo scientifico di validità universale per costruire le scene, fondato sulla teoria dei punti di concorso enunciata nel primo libro dell’opera, teoria che segnò profondamente la storia della prospettiva e della geometria descrittiva. Nell’opera di Guidobaldo il problema del controllo delle trasformazioni proiettive dello spazio è risolto riducendo la prospettiva solida a un insieme di prospettive piane relazionate fra loro e controllate attraverso la teoria dei punti di concorso. Applicata all’arte della scenografia, questa teoria rivela tutta la sua generalità, poiché consente la rappresentazione di classi di rette genericamente orientate nello spazio e allo stesso tempo risolve, con ragionamenti di tipo proiettivo, il problema della misura degli angoli e delle lunghezze.