Amilcare Cipriani tra l'Italia e la Francia (1881-1914). Eroe, mito, celebrità
Il saggio traccia un profilo biografico del rivoluzionario romagnolo Amilcare Cipriani (1843-1918) - garibaldino, comunardo, anarchico - selezionando, tra i molti accadimenti della sua tumultuosa esistenza, quelli che concorsero a farne uno degli eroi più popolari non solo dell’Italia “rossa”, ma anche della gauche francese negli anni a cavallo tra i due secoli. La vita di Cipriani, l’elaborazione del suo mito e la diffusione del “ciprianismo” offrono un buon punto di vista per interrogarsi sulla presenza e l’utilizzo della risorsa del carisma nei movimenti rivoluzionari e radicali, che sul piano teorico diffidavano dei personalismi e contestavano l’idolatria e la dimensione aristocratica della personalità d’eccezione. Ma la straordinaria popolarità del personaggio – che ne fece nei primi anni del nuovo secolo il testimonial di una réclame di largo successo - pone anche la questione della celebrità politica, delle sue origini e dei suoi meccanismi di trasmissione nella società europea tardo-ottocentesca. Infine, a pochi anni dalla sua morte, la candidatura del vecchio rivoluzionario in un collegio milanese da parte del Psi di Benito Mussolini mostra una efficace modalità di utilizzo in chiave massimalista della politica della nostalgia.