Il rapporto architetto-artista. L'analisi della casa Mastroianni a Torino

02 Pubblicazione su volume
Carlevaris L., Colonnese F., Marzullo L.

Il breve contributo mira a focalizzare contenuti e punti di interesse della tesi in Architettura discussa da Leonora Marzuolo nel 2016. La tesi muove dal desiderio di riconnettere arte e architettura attraverso gli strumenti della ricerca (documentale e iconografica), della modellazione digitale e soprattutto della fotografia, mezzo espressivo particolarmente vicino alla sensibilità di Leonora Marzullo, analizzando, come caso-studio, il progetto di Enzo Venturelli per la casa-atelier di Umberto Mastroianni sulle colline torinesi, del 1954. Partendo dal rapporto tra Venturelli, architetto sui generis e autore di un’indagine formale e tipologica
sull’“urbanistica spaziale” della metropoli moderna, e la tensione informale di Mastroianni intesa come strumento per incidere sulla società, Marzullo indaga le suggestioni artistiche e gli esiti architettonici alla
base di ricerche formali prossime all’utopia. Nella casa-atelier l’architettura si ripensa in funzione dell’arte, l’arte si rivolge all’architettura in quanto strumento per intervenire sulla realtà: la risultante appare come una forza in grado di agire sulla staticità del volume fino a spezzarlo in masse indipendenti, corrugando la superficie al limite del camouflage.
Al pari della fotografia intesa come strumento critico, il modello digitale non rimane imparziale, ma usa i suoi stessi strumenti per restituire una visione sensibile dei valori costruttivi e spaziali, collaborando alla ricostruzione dei motivi che portarono a un severo giudizio storico sull’opera.

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