La storia si ripete: il destino dell’industria romana e delle opere di Tullio Passarelli (1869–1941) nell’area Ostiense–Marconi
Il contributo prende spunto dalla recente demolizione dei Magazzini del Consorzio agrario provinciale di Roma, per riflettere sul destino di alcune opere di Tullio Passarelli (1869-1941), nel più ampio quadro del patrimonio industriale romano dell’area Ostiense-Marconi.
Durante la sua intensa e notevole attività professionale – dagli inizi del Novecento fino agli anni Trenta – Passarelli si confronta ripetutamente con i temi posti dalla nascente industria e diversi sono i progetti da lui realizzati per la committenza dei grandi Consorzi agrari, non solo a Roma.
Purtroppo dei complessi più significativi, realizzati nell’area Ostiense-Marconi tra il 1909 e il 1936, sopravvivono, sostanzialmente, solo i Magazzini generali, attualmente sede dell’Istituito Superiore Antincendi. Questi sono stati infatti interessati da un intervento di restauro e rifunzionalizzazione attuato tra il 1985 e il 1997. Le piccole vetrerie costruite di fronte alla stazione Ostiense sono invece scomparse, mentre degli altri edifici, progettati per il Consorzio agrario provinciale di Roma, restano solo ruderi e tristi lacerti, incapaci di comunicare il proprio passato.
In particolare la vicenda dei Magazzini del Consorzio agrario provinciale di Roma risulta emblematica della ancora scarsa attenzione e valutazione delle testimonianze nei confronti del nostro passato industriale.
Per quanto concerne quest’area, d’altra parte, sono stati pochissimi i casi esemplari di recupero conservativo – tra questi la centrale Montemartini che precede di poco l’approvazione del primo Progetto urbano e anzi ne costituisce una sorta di input, il teatro India e il Mattatoio a Testaccio – molto più numerose le sostituzioni e i progetti di restyling, in nome di una “rigenerazione urbana” che sembra non voler lasciare spazio alla memoria industriale di questo quartiere.