Riflessioni sulle lacune e i vuoti urbani di Roma negli “anni della ricostruzione”
La congiuntura culturale del secondo dopoguerra nei confronti dei problemi sollevati dalla necessaria ricostruzione degli edifici danneggiati dai bombardamenti coinvolse, come Giorgio Muratore ricorda in Gli anni della Ricostruzione (1974, «Controspazio»), anche la ricerca di un superamento del linguaggio architettonico razionalista davanti a due problemi: da una parte i danni di guerra e dall’altra l’espansione rapida della città contemporanea.
Le riflessioni di Giorgio Muratore espresse in Gli anni della Ricostruzione riguardano anche alcuni esempi realizzati a Roma e soprattutto la costruzione del complesso del Tiburtino – INA Casa, su progetto di Mario Ridolfi e Ludovico Quaroni (1949-54) in via dei Crispolti, manifesto del Neorealismo architettonico (fig. 2), a proposito del quale Mu -
ratore sottolinea la sostanziale consapevolezza del ruolo sociale dell’architettura, che contrappone la modestia artigiana alla grandiosità e all’autoritarismo del regime fascista.