Fortuna critica di un lemma architettonico inconsueto. Il gruppo tetrastilo del duomo normanno di Palermo. Prime riflessioni
L’inconsueta soluzione formale a gruppi tetrastili di colonne classiche che scompartivano in tre navate la cattedrale normanna di Palermo sollecita approfondimenti. Dopo aver indagato sull’adozione di simili combinazioni di sostegni nel corso delle diverse epoche storiche, l’a. analizza le qualità spaziali impresse all’interno palermitano, concludendo che esso è esito di una particolare, sincretica fusione culturale e artistica. Alla luce delle ricerche svolte, il partito tetrastilo del Duomo resta dunque unico e originale, frutto della capacità del suo anonimo architetto di coniugare il gusto linearistico inglese dei nuovi signori con quello ancor vivo della Sicilia araba, ancor più arricchiti degli echi di una terza componente, classicista e latina, mai del tutto sopita nell’Isola che utilizza e raggruppa colonne di spoglio secondo modalità compositive in uso in edifici monumentali del passato. La felice sintesi architettonica operata per la particolare occasione ha alimentato il persistente gradimento per i sostegni a colonne nella secolare tradizione architettonica palermitana.