TE.ST for the future Rigenerazione e adattamento dei TElai STorici della città contemporanea. La riattivazione dei palinsesti del territorio storico nel progetto urbanistico strategico-strutturale
Scopo della ricerca è dimostrare che le componenti urbane e territoriali storiche, lette sistematicamente attraverso il
concetto di “telaio”
, possono costituire uno strumento interpretativo-progettuale per dare forma e qualità alla città. L’obiettivo
prioritario è indagare il concetto di “telaio storico” inteso con un duplice significato. Innanzitutto, come l’insieme di beni storici
urbani e territoriali che, riconosciuti e trattati come elementi di una rete e non come emergenze monumentali, definiscono la
struttura di riferimento entro cui avviare azioni di risignificazione e valorizzazione del patrimonio stesso. Si tratta di affermare
un ulteriore avanzamento disciplinare nella definizione dei concetti relativi alla salvaguardia del patrimonio storico: da
“ambiente urbano/ambientismo” (Giovannoni 1918), alle “preesistenze ambientali” (Rogers 1955), al “centro storico”
(Astengo/ANCSA 1960), al “territorio storico” (ANCSA 1990), alla “città storica” (PRG Roma 2008), al “paesaggio storico
urbano” (UNESCO 2011). Il secondo significato attribuito dalla ricerca al concetto di “telaio storico” è di tipo proattivo
(rappresentando una delle componenti strutturanti, insieme alle reti ambientali, di mobilità e servizi) per il disegno urbanistico,
la rigenerazione e l’adattamento della città contemporanea.
Un secondo obiettivo della ricerca è approfondire la dimensione progettuale, normativa e procedurale che il “telaio storico”
implica nel piano urbanistico. Confrontarsi con un patrimonio storico-culturale – diffuso territorialmente, variegato per forme,
dimensioni, epoche storiche, materiali, etc. di proprietà privata, talora oggetto di vincolo, o di proprietà pubblica, nonché
spesso anche fenomeni di marginalizzazione, degrado e abbandono –
, implica affrontare il tema del progetto urbanistico in
maniera multi-scalare, multi-attoriale e sollecitando istituti, strumenti e dispositivi legislativi idonei per gestire tale complessità.
In tale ambito, si esaminerà ad esempio, per aderire alle necessità contemporanee di flessibilità e agilità negli usi degli spazi
costruiti e aperti, l’utilità del ricorso a funzioni temporanee che potrebbero risultare di estrema utilità anche per recuperare il
patrimonio storico, partendo dalla considerazione della necessità di riordino di una legislazione regionale su questo tema
spesso insufficiente o contraddittoria, generatrice di problemi in termini di procedure e di qualità degli interventi, spesso
disorganici e incoerenti con il contesto.
