Ricerc@Sapienza

Quando leggiamo un testo, i nostri occhi si muovono da sinistra a destra e si fermano su certe parole. Quando l’occhio si fissa su una parola la sua visione e identificazione è massima perché la parola viene proiettata sulla fovea, una piccola regione della retina dove si vede molto nitidamente. Ma mentre fissiamo la nostra attenzione e il nostro sguardo riescono a captare qualcosa che si trova a destra.

Quando leggiamo un testo, i nostri occhi si muovono da sinistra a destra e si fermano su certe parole. Quando l’occhio si fissa su una parola la sua visione e identificazione è massima perché la parola viene proiettata sulla fovea, una piccola regione della retina dove si vede molto nitidamente. Ma mentre fissiamo la nostra attenzione e il nostro sguardo riescono a captare qualcosa che si trova a destra.

Quando leggiamo un testo, i nostri occhi si muovono da sinistra a destra e si fermano su certe parole. Quando l’occhio si fissa su una parola la sua visione e identificazione è massima perché la parola viene proiettata sulla fovea, una piccola regione della retina dove si vede molto nitidamente. Ma mentre fissiamo la nostra attenzione e il nostro sguardo riescono a captare qualcosa che si trova a destra.

Quando leggiamo un testo, i nostri occhi si muovono da sinistra a destra e si fermano su certe parole. Quando l’occhio si fissa su una parola la sua visione e identificazione è massima perché la parola viene proiettata sulla fovea, una piccola regione della retina dove si vede molto nitidamente. Ma mentre fissiamo la nostra attenzione e il nostro sguardo riescono a captare qualcosa che si trova a destra.

Il laboratorio coordinato dal prof. Fabrizio Doricchi, si occupa dello studio dei correlati funzionali e anatomici dell’attenzione visiva e spaziale in soggetti normali ed in pazienti con lesioni cerebrali acquisite. Il laboratorio si avvale di metodi psicofisici, psicofisiologici (registrazione dei movimenti oculari e della dilatazione pupillare), EEG (studio dei potenziali evocati e della connettività EEG), anatomici (anatomia strutturale della sostanza grigia e bianca tramite acquisizioni RMN e DTI), anatomo-funzionali (fMRI).

Il gruppo di ricerca è impegnato in un tre diversi progetti che hanno lo scopo di investigare con diversi strumenti di misura le alterazioni del sonno nei disturbi dello spettro autistico.

Più in dettaglio, il gruppo di ricerca ha avviato o sta avviando i seguenti progetti:

1. valutazione con strumenti self-report in un'ampia coorte di bambini e adolescenti con distrurbi dello spettro autistico la presneza di alterazioni e/o disturbi del sonno

This ia a collaborative research project that we believe will be of high interest to scientific community. In brief, we will present a large number of data sets collected, or to be collected, by many different research teams of human sleep EEG and associated dream reports
on an open access platform; and we will also carry out a registered analysis of that collection. We intend for this to be a significant contribution to the fields of neuroscience, cognitive science and psychology—with potential reach to artificial intelligence, machine learning and mental health.

ICOSS is an international research collaboration project started at 2020 and lead from University of Helsinki. It involves multiple leading researches in the field of Sleep Science from several countries across four continents: Europe, North America, South America and Asia. Aim of the project is to study how COVID-19 pandemic and infection has influenced on sleep, circadian rhythms, fatigue, daytime functioning and health in general adult populations. We are currently recruiting participants to 2021 survey, please find details at Research page.

Only a few studies focused on NREM sleep EEG features in RBD (Ferini-Strambi et al., 2019). However, recent findings underlined the importance of NREM sleep in protecting aging brain from degeneration and cognitive decline (Cordone et al., 2019), with a specific focus on slow wave sleep (SWS) in counteracting accumulation of beta-amyloid (Xie et al., 2013).