Ipoacusie nascoste - Hidden Hearing Loss

Questo gruppo di ricerca studia le ipoacusie nascoste, anche chiamate "hidden hearing loss", con particolare attenzione alle metodiche di rilevamento nell'uomo.

Numerosi quadri di ipoacusia neurosensoriale non sono evidenziabili in fase precoce con l’audiometria tonale utilizzata in ambito clinico. Tali quadri di “ipoacusia nascosta” giustificano differenze soggettive nella percezione uditiva e sono destinati ad evolvere in quadri clinicamente manifesti. Gli attuali dati raccolti nel modello animale suggeriscono che la perdita o la disfunzione delle cellule ciliate interne (IHC) e dei neuroni di tipo I potrebbe svolgere un ruolo significativo nelle “ipoacusie nascoste”. Infatti, lesioni confinate a queste strutture hanno scarsi effetti sull'audiogramma misurato nel silenzio; tuttavia, tali lesioni sembrano avere effetti marcati sulla percezione uditiva in presenza di rumore, spiegando così le differenze riscontrate tra individui con audiogrammi relativamente normali ma con percezione uditiva significativamente diversa, in particolare per la discriminazione verbale. Le alterazioni a carico di IHC e neuroni di tipo I nell’uomo sono ancora relativamente sconosciute e non vi sono metodiche per rilevarle.

Questo gruppo di ricerca ha sviluppato una nuova tecnica di studio audiometrica, l'audiometria "tone-in-noise", in cui all’esame audiometrico tonale in campo libero viene aggiunto un rumore bianco di sottofondo a 20, 30 e 40 dB sopra soglia (tone-in-noise), permettendo così di identificare quadri subclinici di ipoacusia nascosta. I dati finora raccolti suggeriscono che l’audiometria “tone-in-noise” potrebbe essere una metodica valida per l’identificazione di soggetti con ipoacusia in fase precoce prima che questa si manifesti clinicamente, come ad esempio nei soggetti anziani, ma anche nei soggetti a rischio per esposizione al rumore o a trattamenti radiochemioterapici.

I risultati ottenuti finora potrebbero confermare i limiti di affidabilità dell’audiogramma clinico per la determinazione della perdita dell'udito ed i limiti della registrazione della soglia uditiva nel silenzio come esame dell'integrità del sistema uditivo periferico, nonché sottolineare l'importanza di misurare l'udito nel rumore nei soggetti in cui si sospetti una ipoacusia in fase precoce come misura clinica per valutare meglio la capacità uditiva globale ed identificare i deficit di udito in fase precoce non altrimenti rilevabili.

Responsabile del Gruppo

Massimo Ralli

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