appello

Mutamento del giudice e diritto al confronto: una falsa analogia della corte di Strasburgo

Sentenza della Corte Europea diritti dell'uomo Sezione V - 2 maggio 2019 Pres. Angelika Nusberger - Famulyak c. Ucraina (n. 30180/11). L'Autore prende in esame una recente decisione con cui la Corte europea dei diritti umani ha ritenuto che la lesione al principio di immediatezza dovuta all'escussione irrituale di una prova dichiarativa disposta in seguito all'annullamento con rinvio della sentenza di primo grado potesse ritenersi compensata dal pieno esercizio del diritto al confronto nel giudizio annullato. Analizzate le argomentazioni della Corte, ne viene svolta una breve critica

L'immediatezza presa sul serio

Prendendo le mosse dall’assetto assunto dal giudizio di secondo grado dopo la modifica dell’art. 603 e le Sezioni Unite “Dasgupta”, “Patalano”, e “Troise”, l’Autore esamina le regole che - una volta riaperta l’istruttoria dibattimentale - dovrebbero disciplinare la valutazione della prova in appello.

Resistenze giurisprudenziali al capolinea: la forza granitica della sentenza di assoluzione e la necessaria riassunzione della prova dichiarativa anche nel giudizio d’appello da rito abbreviato

É affetta da vizio di motivazione ex art. 606, co. 1, lett. e), cod. proc. pen., per mancato rispetto del canone di giudizio 'al di là di ogni ragionevole dubbio’, di cui all’art. 533, co. 1, cod. proc. pen., la sentenza di appello che, su impugnazione del pubblico ministero, affermi la responsabilità dell’imputato, in riforma di una sentenza assolutoria emessa all’esito di un giudizio abbreviato, operando una diversa valutazione di prove dichiarative ritenute decisive, senza che nel giudizio di appello si sia proceduto all’esame delle persone che avevano reso tali dichiarazioni

Il diritto al controllo nel merito tra immediatezza e ragionevole dubbio.

Il contributo analizza gli itinerari percorsi dalla dottrina e dalla giurisprudenza in materia di doppio
grado di giurisdizione di merito. Le recenti interpretazioni della giurisprudenza europea hanno inciso
in maniera significativa sulle prassi interne tanto da imporre modifiche legislative. L’appello, concepito
come giudizio meramente cartolare e improntato alla rilettura degli atti di prime cure, ha assunto
una nuova fisionomia: la giurisprudenza prima, il legislatore poi, hanno imposto un vaglio improntato

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