city

Atelier de reflexion Urbaine Progetti per la città- Projects pur la Ville- Design for the city 2013_2015

The experimental workshop practice found, in the last fifteen years, more and more space in the schools of architecture. It consists on a design experience able to train the student, in a short or a medium duration time, in the processing speed, in the organization of the development and in the synthesis ability: a design process based on the dialectic among debate/clash and conflict/dialogue with the consequent search for a design proposal as a result of cultural, methodological, linguistic and communicative integration of various participants.

HEALTHY URBAN ENVIRONMENT AND DESIGN: THE OUTDOOR SPACES

The paper discusses the evolution of the concept of health and its relationship with the urban environment and design, starting from the first phase (1997) of the initiative of World Health Organization Regional Office of Europe ‘Healthy Urban Planning’. At the same time, the paper focuses on the evolution of the debate at European level and internationally produced initiatives and documents. “Healthy urban planning means planning for people.

Oltre la riva

Può al centro della corrente di un grande fiume europeo e di fronte ad
una città capitale sopravvivere in completo isolamento una oasi naturalistica integrale alla pressione antropica esercitata stagionalmente
da una popolazione che cerca aria e sfogo fuori dall’asfalto e dai blocchi edilizi che la contengono?
E’ possibile per l’architettura, operando tra temporaneità e permanenza, tra mobilità e staticità, tra stabilità e resilienza fornire un contributo in termini di idee concrete alla composizione di un conflitto così
evidente?

SPAZI CHE ABILITANO/ENABLING SPACE

In maniera sempre più consistente le città (e non solo) sono diffusamente attraversate da processi e pratiche di autorganizzazione: pratiche che vanno dal riuso di immobili dismessi come luoghi di produzione culturale, orti urbani, aree verdi autoprodotte ed autogestite, produzione di spazi pubblici, organizzazione di servizi locali di accesso pubblico, fino alla produzione di veri e propri servizi sanitari o di welfare per arrivare alle occupazioni a scopo abitativo o alla gestione autorganizzata delle assegnazioni di case (sia di immobili dismessi sia dell’edilizia pubblica).

Knowledge at work in neighborhood planning

The paper tells the story of different experiences in the historical centre of Rome with the involvement of the inhabitants. Among the others, it focuses on the experiences of the Pallning Laboratory of the Ist Municipality of Rome and of Monti Social Network in the rione Monti (neighborhhod). It explains the role of the knowledge produced by the inhabitants, their capability of action, the collaboration with the University, the engagement of a group of researchers in a process of action-research.

La ricerca-azione in pianificazione territoriale e urbanistica

L’interessante libro di Laura Saija porta l’attenzione su un tema, quello della ricerca-azione in pianificazione territoriale e urbanistica, di fatto scarsamente trattato in Italia, sebbene spesso evocato, anche non con competenza ed esperienza. Laura Saija tratta il tema, invece, forte non solo della riflessione approfondita ma anche dell’esperienza diretta. Il libro si articola in tre passaggi fondamentali.

Periferie, politiche dell'abitare e autorganizzazione

In uno sguardo critico sulle politiche urbane a Roma è importante assumere il punto di vista dell’abitare e, quindi, interpretare la situazione in maniera organica e complessiva, ossia in termini di “politiche dell’abitare” (Cellamare, Cognetti, 2018). Per molti versi, è un punto di vista che può apparire vasto e di difficile definizione. Si tratta però del punto di vista degli abitanti e cerca di rispondere fortemente e adeguatamente alle loro esigenze, integrando aspetti spaziali, sociali, culturali, di vita collettiva, di necessità economiche, ecc. (Cellamare, 2016a).

Urbanistica e vita quotidiana. Il punto di vista dell’abitare

Il contributo ricostruisce un possibile percorso di transdisciplinarietà a partire dal rapporto tra urbanistica e vita quotidiana e assumendo il punto di vista dell’abitare. Se il compito dell’urbanistica è di dare una risposta all’obiettivo di migliorare le condizioni di vita degli abitanti, molto bisogna ancora fare ed è ancor più necessario allargare gli orizzonti disciplinari, innovare le categorie interpretative, gli approcci e le metodologie, appellarsi alla collaborazione con altre discipline, lasciarsene contaminare, sperimentare percorsi appunto transdisciplinari.

I centri commerciali come nuove centralità, in rapporto alle periferie

The contribution illustrates the development of shopping centers as new centralities, taking particular inspiration from the case of Rome, where the phenomenon has strongly characterized the settlement development in the last fifteen years. The new Master Plan, approved in 2008, has in fact provided many centralities according to a policy of polycentrism and the redevelopment of the suburbs. In reality, these centralities have been mainly reduced to large shopping malls with attached residential areas.

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