fake news

Rethinking Science Journalism After the Covid-19 Pandemic

Over the years, the relationship between science and information has been characterised by several complexities (De Semir 2000; Bauer, Bucchi 2007). In particular, the debates has been focused on the use of sensationalistic tones and narratives by journalists, or even more on the accusation of complying more with journalistic values rather than scientific ones (Greco, Pitrelli 2009). But it is just in recent times that this journalistic “field” and these topics has registered an increase in interest from social science scholars.

Dalle fake news all’infodemia. I disordini dell’informazione sul Covid e il ruolo del giornalismo.

Il saggio si propone di riflettere sul ruolo del giornalismo e del sistema dell'informazione in un contesto di emergenza, come quello causato dalla pandemia di Covid-19, nel contrasto ai disordini dell'informazione, che durante la pandemia hanno raggiunto un livello tale da far parlare di infodemia.

Terrorismo e populismo: un rapporto circolare?

Pur nella profonda diversità costitutiva propria dei due fenomeni, è possibile intravedere alcune linee di convergenza tra neopopulismi contemporanei e manifestazioni terroristiche di matrice fondamentalista, in termini sia di dinamiche
socio-politico-culturali che ne sono alla base, sia di retoriche comunicative. Ciò lascia ipotizzare dinamiche di circolarità e reciproco condizionamento tra i fenomeni, da approfondire tramite indagine empirica. Le modalità prevalenti di copertura

L’"informazione come scandalo”. Dall’iperrealtà dell’industria dell’informazione alle fake news del sistema mediale ibrido

L’articolo si propone di utilizzare il concetto di iperrealtà – “questo scatenarsi delle cose come se avessero un senso” – coniato da Jean Baudrillard sia per analizzare gli innumerevoli casi di falsi e bufale diffuse nel corso della storia del giornalismo moderno che l’odierna indignazione per l’irruzione delle fake news.

“L’informazione come scandalo”. Dall’iperrealtà dell’industria dell’informazione alle fake news del sistema mediale ibrido.

Nel 1992 Jean Baudrillard riferendosi all’ultimo degli innumerevoli casi di falsi e bufale diffuse nel corso della storia del giornalismo moderno che quella «sorta di indignazione morale» non aveva solo sollevato il problema dello scandalo della “disinformazione” quanto piuttosto dell’informazione stessa in quanto scandalo.

Lo specchio di Aletheia. Fake news e politica internazionale

Nel dibattito contemporaneo l’accento posto dagli assertori della post-verita? sulla circostanza secondo cui nell’attuale congiuntura storica i fatti oggettivi sarebbero meno decisivi nell’orientare l’opinione pubblica rispetto alle convinzioni personali, implica l’assunto di una “realta? oggettiva” e della possibilita? di poter rappresentare tale realta? in maniera piu? o meno fedele. Cosi? facendo essi recuperano, forse inconsapevolmente, un’idea dell’“oggettivita?” della conoscenza che postula che la realta? costituisce un ordine di fatto e che sussiste una continuita?

Deepfake. La mutazione (tecnologica e culturale) del virus dei disordini informativi

Il contributo si propone di analizzare il fenomeno dell’uso di strumenti di intelligenza arti ciale al ne di creare video falsi (il cosiddetto deepfake), applicato alla produzione di contenuti di disinformazione, e di comprendere in che modo i rischi a esso connessi siano riusciti a entra- re nel dibattito pubblico italiano. A tal ne, il contributo presenta i risultati di una ricerca focalizzata sul primo (e nora unico) caso di deepfake diventato celebre in Italia: il lmato, dichiaratamente falso, di Matteo Renzi proposto da “Striscia La Notizia” il 23 settembre 2019.

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