formazione

La formazione del Governo

Il contributo ripercorre le anomalie costituzionali e gli elementi salienti della procedura di formazione del 65° governo della Repubblica italiana, ipotizzando il concetto di "interiorizzazione dei vincoli esterni" nei poteri del Presidente della Repubblica relativi alla nomina del ministro.

Apprendere per le organizzazioni: Lo sviluppo delle risorse umane attraverso la formazione

Le conoscenze hanno da sempre rappresentato una risorsa di valore. È tut- tavia solo alla fine dello scorso secolo che i teorici delle organizzazioni le hanno poste a fondamento del vantaggio competitivo delle imprese (Fulmer & Ployhart, 2014). La concezione di valore per le organizzazioni è infatti mutata nel tempo, divenendo via via sempre più intangibile. Dalla centralità delle ri- sorse materiali (es.

Lo spazio pubblico. Definizioni, contraddizioni e attese

In un’epoca di incertezza e instabilità politica e socio-economica, il ruolo delle professioni che operano nello spazio pubblico appare sempre più strategico specie se si considera che all’ordine del giorno nello scenario mondiale vi sono questioni come la difficile ripresa post-crisi dei paesi occidentali, la complicata gestione dei flussi migratori e dell’inclusione sociale, l’incremento della povertà, la precarietà di un’intera generazione di giovani.

Roma-Milano-Roma, 1914-1946

Il saggio traccia l’identità culturale e artistica di Lina Bo Bardi, una donna architetto formata in Italia in anni politicamente difficili ma molto intensi sul piano del dibattito, che in Brasile, dove prese la cittadinanza pochi anni dopo esservisi stabilita, trovò la terra ideale dove esprimere il suo talento e la sua creatività.

Lo standard sulla figura professionale dell’archivista: la norma UNI 11536

Il Quadro europeo delle qualifiche (EQF) per l’apprendimento permanente è un modello di riferimento definito dal Parlamento europeo e dal Consiglio per sostenere il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione. Tale modello è basato su una matrice multidimensionale di conoscenze, abilità e competenze, attraverso cui identificare e descrivere qualsiasi profilo professionale, e può servire non solo come dispositivo di traduzione tra diversi sistemi educativi, ma anche come strumento per qualificare un profilo professionale in modo trasparente ed efficiente.

Francesco D’Ovidio

Il contributo ricostruisce il profilo del Presidente della Classe di Scienze morali dell'Accademia dei Lincei Francesco D'Ovidio, carica che egli ricoprì dal 1916 al 1923. Glottologo, filologo e critico letterario, D'Ovidio ebbe rapporti con l'"Archivio glottologico italiano", Graziadio Isaia Ascoli, Alessandro Manzoni e Francesco De Sanctis, relazioni tutte che l'articolo analizza, ricostruendo l'attività d'insegnamento, la posizione politica, il ruolo nella storia dell'Università italiana e l'attività di gestione dell'Accademia dei Lincei di d'Ovidio.

Giovani, Futuro, Valori

In questo rapporto di ricerca le nuove generazioni sono il focus
dell’attenzione, ma di queste non si indagano tanto i problemi,
quanto ciò che i giovani pensano e desiderano, i valori che li guidano
e i sogni che li muovono. Attraverso la lettura della loro visione
del mondo, infatti, si ritiene sia possibile esplorare il cambiamento
che tutti viviamo e provare a interpretarne gli esiti, nonostante la
variabilità e fragilità dello scenario.
È questa la prospettiva di lettura e analisi adottata a partire dal

Il futuro dello spazio pubblico. Nuove professioni per nuove esigenze sociali

Quali sono oggi, in tempo di crisi economica e sociale, le prospettive delle professioni dello spazio pubblico? Di quali caratteristiche si devono dotare per interpretare i nuovi bisogni materiali e immateriali del presente? Partendo da questi interrogativi, il volume evidenzia una situazione paradossale: quanto maggiore è il bisogno di figure qualificate capaci di assicurare partecipazione alla sfera pubblica ed inclusione sociale in una epoca caratterizzata dalla crisi del welfare state e dalla de-regolamentazione del lavoro, tanto minore è il loro riconoscimento professionale.

Nel pubblico interesse

Ci troviamo oggi di fronte a un quadro molto confortante riguardo all’impegno nel progetto dei Dipartimenti di Architettura italiani. Un progetto non solo interrogato in sede teorica, ma praticato e sperimentato con pervicacia. E ci offre anche, in finale, l’occasione per affrontare un nodo critico legato all’espressione della domanda di architettura nel nostro paese. Un paese intriso di pregiudizio nei confronti del nuovo.

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