Il volume analizza la realtà della Bosnia-Erzegovina a vent'anni dagli accordi di Dayton del 1995, ripercorrendone la storia recente, il processo di formazione identitaria in atto e le dinamiche inter-etniche e inter-confessionali che caratterizzano i rapporti fra i diversi popoli costituenti.
La riflessione sulla qualità che propongo in queste pagine richiama una specifica accezione di questo termine che trova nella metodologia della ricerca sociale il suo punto di riferimento disciplinare e che nel nostro settore si situa nell’ambito delle indagini che possono essere implementate in biblioteca per produrre conoscenza a scopo decisionale.
Conoscere, riconoscere, far conoscere sono tre dinamiche fondamentali dei processi
di costruzione delle identità: le scienze sociali, in particolare la sociologia, hanno da
tempo svelato gli intrecci profondi che legano queste azioni, i meccanismi di potere
che esse riflettono e riproducono, e le conseguenze che, in presenza di bias e
distorsioni prospettiche, esse possono produrre nell’ordine sociale in termini di
discriminazioni, ingiustizie, mantenimento nell’invisibilità di intere categorie
Il volume esamina condizione, identità e percorsi formativi dei nuovi professionisti dello spazio pubblico, illustrando problematiche e tendenze in atto.
Il volume esamina condizione, identità e percorsi formativi dei nuovi professionisti dello spazio pubblico, illustrando problematiche e tendenze in atto.
Este libro tiene como propósito compartir una serie de investigaciones directamente vinculadas con el tema de la anchurosa diversidad de la sexualidad, tanto como formas de vida como de cara a la era de la comunicación digital.
Il contributo esplora il rapporto tra mercato e affiliazione religiosa islamica nel contesto globale. Si affrontano i temi dell’ economia “islamica”, del rapporto tra consumo e ortoprassi islamica, della possibilità di una economia globale “islamicamente” orientata e della dimensione quotidiana del consumo nella cultura islamica globale, attraverso la chiave di lettura del rapporto tra i musulmani e le modernità multiple.
Quando la valutazione si trasforma nel dogma
evangelico dei modernizzatori e dei meritocrati, quando arriva
a incarnare una visione del mondo da magnifiche sorti e
progressive e a caricarsi di un sistema di valori e di aspettative
presentato come salvifico e palingenetico, quando per suo tramite
si cerca di fare in modo che la ricerca dell’efficienza arrivi
a plasmare addirittura la soggettività degli individui (emblematica
a riguardo la nota affermazione di Margaret Thatcher:
The age of preadolescence and adolescence, with the inherent fragility in the transition from one period top another, becomes central in Erik Erikson, for whom the difficulty of forming and identity, which crystallizes in the adolescent period, is considered the basis of a whole series of social and political personal (Erikson, 1950: 264) and the negotiated balance between the pressures of the unconscious and those of the external world during the adolescent period will condition the identity equilibrium of the future adult (Connell, 2002).
Nelle culture occidentali la città è stata a lungo immaginata come lo spazio dell’integrazione sociale e culturale per eccellenza: un luogo protetto e sicuro, produttore di nuove identità e sede privilegiata di innovazione scientifica, culturale e istituzionale (Vicari Haddock, 2013). Attualmente, molti aspetti tra quelli menzionati vengono spesso messi in discussione, tanto che la città appare come un’entità problematica e complessa, piena di “questioni aperte”. Una di queste è certamente quella che riguarda il concetto di bene comune e il recupero degli spazi urbani in disuso.
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