imposta di registro

L'irrilevanza dell'enunciazione in atti giudiziari di operazioni finanziarie soggette ad imposta sostitutiva ai fini dell'imposta di registro

La pronuncia della Suprema Corte in commento riguarda l’applicazione dell’imposta di registro ai contratti di finanziamento ed alla correlata fideiussione, enunciati in un atto giudiziario, i quali erano stati assoggettati al regime dell’imposta sostitutiva di cui agli artt.15 e ss. del d.p.r. n. 601/1973.

L’art. 20 T.U.R. di nuovo nell’occhio del ciclone: si salvi chi può

Come un fulmine a ciel sereno irrompe l’ordinanza della Corte di cassazione n. 23549/2019, con cui si rinvia al Giudice delle leggi la questione di legittimità costituzionale dell’art. 20 del T.U.R. nella sua attuale formulazione, il quale nega rilevanza, nell’applicazione del tributo di registro, ad elementi extratestuali e al collegamento negoziale. L’arresto prende le mosse dalla ritenuta (dalla Corte) mancanza di giustificazione, ex artt.

Operazioni straordinarie e “riqualificazione antiabuso” ai fini del registro: una storia infinita

Con la Legge di bilancio 2018, l’art. 20 del T.U.R. è stato manipolato per chiarire che la qualificazione dell’atto, ai fini dell’imposta di registro, debba avvenire tenendo conto esclusivamente del suo contenuto senza attingere ad elementi extratestuali ovvero ad effetti prodotti da atti ritenuti collegati. Con la Legge di bilancio 2019, si è attribuita valenza interpretativa a detta manipolazione. Su questi aspetti torna Assonime con la circolare n.

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