lessico

Il lessico delle virtù nella letteratura italiana ed europea tra Settecento e Ottocento

Atti del convegno internazionale svolto a Parigi il 3 giugno 2017 (Sapienza - Sorbonne Nouvelle Paris 3). Privilegiando l’analisi semantica della parola «virtù» e della sua costellazione lessicale, il volume affronta il nodo del rapporto tra morale e letteratura dall’inizio del Settecento alla prima metà dell’Ottocento, con particolare riferimenti ad autori del panorama italiano ed europeo (Crescimbeni, Gravina, Muratori, Ramsay, Rousseau, Alfieri, Leopardi e Manzoni).

Wörter oder Bedeutungen? Der Wortschatz im Unterricht

The authors's hypothesis in this article is that successful vocabulary acquisition in a foreign language can only take place if teachers and learners are aware of the complex inner meaning structure of lexemes. For this purpose , in the first part of the article the primary role of lexical elements in linguistic interaction will be demonstrated and the relevance and complexity of lexical language acquisition in a foreign language is discussed. The following part is devoted on an introduction of the "educational linguistics/ linguistica educativa" according to De Mauro / Ferreri (2005).

Economia e ridondanza: il contributo demauriano nel quadro della riflessione novecentesca

Questo contributo presenta, confronta e discute le nozioni di economia e ridondanza così come presenti nel dibattito linguistico novecentesco costruendo un percorso che va da G. K. Zipf a André Martinet per arrivare alla centralità che queste nozioni assumono nel pensiero demauriano, ridefinite e specificate in un nuovo quadro teorico e metodologico.

“Raccourcis”: strategie lessicali e forestierismi in "Partiranno" di Luce d'Eramo

Partiranno è un romanzo singolare, all’interno della singolare biografia letteraria di Luce d’Eramo, il suo romanzo più amato, una storia di fantascienza, tra thriller poliziesco e spy story, un intreccio di generi letterari, di tipologie testuali e di materiali documentari di diversa natura, composto con sapiente operazione di cucitura, che si nutre anche di diverse prospettive e voci narranti.

“Se la mia ipotesi è esatta vuol dire che:”: prime indagini sulla scrittura di Partiranno di Luce D’Eramo

Il contributo ripercorre la genesi e la storia compositiva del romanzo “Partiranno” di Luce d’Eramo alla luce delle testimonianze dell’autrice e di altre fonti. Presenta un’analisi comparata delle stesure analizzando alcune varianti linguistiche che mostrano come l’autrice tenda all’alleggerimento tonale, alla resa colloquiale delle espressioni, all’intreccio di voci e registri, alla plurivocità e al plurilinguismo.

L’impressione neologica. L’ignoto contro il disamore nel romanzo di fantascienza di Luce d’Eramo

Il contributo prende in esame le scelte lessicali adottate da Luce d’Eramo nel romanzo Partiranno. In particolare illustra i neologismi e l’”impressione neologica” realizzata anche attraverso l’adozione di forme ricercate e poco comuni e di accostamenti inusuali. Analizza alcune tra le più interessanti invenzioni lessicali individuando poi, nella patina neologica che attraversa il romanzo, l’intento di descrivere la realtà aliena e al tempo stesso l’essenza evocativa e simbolica del linguaggio per “immagini” dell’autrice.

"Aglie e fravaglie e fattura che non vaglie": fraseologia popolare ottocentesca nelle commedie di Antonio Petito

I copioni teatrali di Antonio Petito (Napoli 1822-1876), famosissimo “Pulcinella” considerato archetipo della tradizione teatrale napoletana, sono una fonte di particolare rilievo in diverse prospettive di studio. La sua scrittura, fortemente deviante per il semianalfabetismo dell’autore, riproduce abbastanza fedelmente il dialetto parlato chiarendo alcuni aspetti del dialetto ottocentesco e della sua evoluzione, anche per il lessico.

“Mi sembra di impazzire. Come vado avanti?”: (auto)rappresentazione delle strategie didattiche e della figura dell’insegnante nei Giornali di classe di primo Novecento.

Un corpus di oltre 250 registri degli anni 1924-1946, tratti da archivi scolastici di comuni in prevalenza del centro-sud, ha permesso di individuare uno “stile” tipico, riconoscibile nella costante oscillazione tra spinte antitetiche (formularità e usi tachigrafici del genere burocratico, enfasi retorica e letterarietà, opzioni colloquiali e riflessi dell’oralità).
Nei registri si realizza una deriva diaristico-memoriale di segno spiccatamente autobiografico, determinata dall’esplosione della soggettività che i contenuti e l’esperienza riferiti dai maestri comportano.

“Sconfinare dalla durezza umana”. Lo spazio nella scrittura di Luce d’Eramo

Presento una riflessione sulle forme e sulle funzioni della dimensione spaziale nella scrittura di Luce d’Eramo, in particolare nel romanzo “Partiranno” (1986): «il libro che mi ha dato più spazio mentale», nelle parole dell’autrice.
L’ambientazione urbana si esprime in questo romanzo con una scelta meticolosa di luoghi e percorsi romani e si intreccia con la scoperta dei territori degli alieni.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma