narrazione

Progetto ORA - Orientare, Raccontare, Ascoltare

Progetto ORA - Orientare, Raccontare, Ascoltare

Orientare studentesse e studenti in uscita dalla scuola secondaria superiore alla scelta consapevole del percorso universitario e in particolare al corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione (L19). Il modello adottato è quello della human library, in cui i libri sono le persone narranti e i lettori coloro che ascoltano le loro storie di vita.

Rappresentare, comunicare, narrare. Spazi e musei virtuali tra riflessioni e ricerche

Il paper, nel contesto di un sistema di riflessioni generali, illustra e inquadra diverse esperienze condotte, dagli autori con diversi dei colleghi ricercatori del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza di Roma, nell’ambito delle applicazioni delle tecnologie digitali per la comunicazione e la divulgazione dei valori del patrimonio culturale.

Intercultura e narrazione. Una strategia chiave per la riduzione del pregiudizio

Secondo i dati MIUR più recenti, nella scuola italiana vi sono circa il 9% di studenti di origine straniera che hanno un background di migrazione, familiare o diretta. Tale contesto multietnico richiede politiche e pratiche inclusive e interculturali e, soprattutto, interventi educativi che mirino a ridurre pregiudizi e stereotipi. L’intervento si focalizza sulle strategie di riduzione del pregiudizio sperimentate dalla ricerca psicosociale che prevedono un uso delle narrazioni finzionali.

Spazi ricreati. Il dispatrio come memoria letteraria anamorfica in Luigi Meneghello

Spazio, pensiero e scrittura si coniugano in Luigi Meneghello in modo originale e insolito sia rispetto al canone degli autori della letteratura nazionale che alla galassia di scrittori e scrittrici italiani emigrati all’estero nel corso del Novecento. A questa “singolarità” consapevole, l’autore, di formazione filosofica, ha attribuito com’è noto il nome di “dispatrio”.

Mort, narració i testimoniatge en el final d'Èdip a Colonos, de Sòfocles

Il contributo ha per oggetto la questione del rapporto morte-narrazione-testimonianza così come questa emerge, in modo esemplare, dal finale dell’Edipo a Colono di Sofocle. In questa prospettiva, la rappresentazione che Sofocle offre della morte di Edipo viene ri-letta assumendo come motivo conduttore della trattazione il nesso dicibile-indicibile.

Narrazioni dell'antico. Materie, luci e sequenze nei progetti sull'archeologia di Toni Gironès

Il patrimonio archeologico non consiste solo del permanere materico di tracce nella forma di rovine e reperti. Sulla materia si incrosta un patrimonio costituito dai rapporti instauratisi con la storia del luogo, il paesaggio circostante, le atmosfere, gli usi locali. Tale legame trascende il valore d’antichità e necessita di essere tutelato con modalità diverse da quelle delle tradizionali conservazione, tutela e valorizzazione.

Abitare la storia. Spazio e narrazione nel progetto sull'archeologia

Oggigiorno, la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico non consistono più solamente nella descrizione e trasmissione di sapere a visitatori passivi. Il progetto sull’archeologia può costituire un momento di trasformazione in cui l’incontro tra passato e presente può collegare spazialmente società e tempo. Può essere un luogo in cui riconoscere il valore degli oggetti ed acquisire conoscenza grazie ad un racconto dell’antico costruito mediante materie e materiali, l’uso della luce, sequenze di spazi e tempi.

Sul selvaggio interno. Il "bambino moralmente abbandonato" nei primi anni del regime fascista

L'articolo rappresenta un'analisi testuale dell'inizio del libro, edito nel 1926, dell'educatrice Maria Capozzi, direttrice di un silo infantile dedicato a bambini "moralmente abbandonati", al fine di identificare le strategie retoriche e narrative di costruzione discorsiva del povero come selvaggio.

Narrazione, memoria, senso del luogo

Il contributo presenta un progetto in corso di realizzazione volto all'analisi delle rappresentazioni attraverso cui il Rione Esquilino di Roma è stato narrato e descritto. Utilizzando più fonti (letterarie, giornalistiche, cartografiche, artistiche cinematografiche, ecc.), il progetto punta alla realizzazione di un ipermedia che connetta i testi raccolti, elaborati e interpretati per l'occasione, oltrepassando i limiti dell'esposizione lineare e consequenziale.

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