poesia

Serenate e cantate nel sistema culturale romano del primo Settecento

La serenata è un genere molto sviluppato nella Roma di primo Settecento, per le sue potenzialità di utilizzo encomiastico e celebrativo. E' quindi associata alle dinamiche politiche, diplomatiche ed ecclesiastiche; tramite il linguaggio allegorico e l'utilizzo di topoi ricorrenti si costruisce un vero e proprio linguaggio poetico con delle sue peculiarità.

Ende vom Lied. Hölderlins obscuritas und Fragment bei Kurtág und Rihm

Viene esaminata l'opposta interpretazione della poesia di Hölderlin in due musicisti in diverso modo legati alla storia della cultura germanica. L'ungherese Gyögry Kúrtag e il tedesco Wolfgang Rihm segnano due opposti estremi, il primo negando la lunga tradizione del lied tedesco e impostando un nuovo rapporto fra musica e parola poetica che ne salvaguardi la molteplicità semantica, o meglio la 'obscuritas' come non definitica chiarezza di senso; il secondo cercando invece una maggiore chiarezza nell'interpretazione musicale della poesia frammentaria di Hölderlin.

Dovuto a Nanni. (Tra senso della Fine e opera-movimento)

The essay proposes to consider the recurrence of the apocalyptic theme in Balestrini's work, in relation to the fabricated and unstoppable “movementist” nature of his action (textual, critical, and in the context of cultural organization). From an “antagonistic” point of view, the essay refers, among other things, to the L’orda d’oro (Golden Horde) season, and to the same editorial project behind the book (first published in 1988); and to the controversial experience of the review Quindici (1967-1969).
N.B.: signed with the pseudonym TOMMASO OTTONIERI

La filologia e la poesia degli umanisti

L’Umanesimo è riconosciuto nel mondo come movimento tra i più originali e fecondi della tradizione culturale italiana che, proprio a partire da questa stagione, acquisì un plurisecolare ruolo di modello e di guida per l’intero scenario europeo; eppure, una conoscenza non superficiale delle grandi opere che esso seppe ispirare appare oggi prerogativa di un ristretto, seppur internazionale, consesso di specialisti.

Diacritica. Fascicolo 30 (anno VI, n. 6, dicembre 2019)

Il fascicolo 30 della rivista (anno VI, n. 6, dicembre 2019) è interamente dedicato alla poesia del '400, ed è stato curato dal sottoscritto e da Matteo Maria Quintiliani. Contiene sei studi:
- D. Esposito, Un sirventese etico-religioso di Jacopo Sanguinacci;
- R. Marcozzi, Le rime su commissione di Niccolò Tinucci;
- E. Peroni, La circolazione estravagante di un sonetto di Nicola da Montefalco;
- M. Malinverni, Un caso di incrocio fra tradizione autorizzata e letteratura popolare;
- R. Bennardello, La canzone "Or son pur solo" di Jacopo Sannazaro;

Le poète chassé de la ville: un thème platonicien chez Pétrarque et Boccace

The Platonic Legacy about Poetry is transmitted

to the Middle Ages by Boethius : at the beginning of

the Consolatio, Philosophy pushes away the poetic

Muses, too close to passions, according to Plato’s prescription

in Rep. 398 A : the poet « able to imitate every

aspect of life » is dangerous for the City and must be kept

out of the community. On the one hand Poetry is close to

the Revealed Truth ; on the other hand it is close to passions,

according to the « melancolic» pattern of Aristotle,

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