poesia

Il Paradiso come steppa

La prefazione illustra temi e modalità espressive presenti in questa raccolta poetica di Pasternak decisamente centrale nella sua opera, ponendola in relazione soprattutto con la seconda raccolta poetica dello stesso autore scaturita dall'estate del 1917, e intitolata Temi e variazioni (pubblicata nel 1923).

Boris Pasternak, Quando rasserena

Il lavoro prende in esame la prima traduzione integrale del volume di versi di Pasternak Kogda razguljaetsja (Quando rasserena), concepita nel 1955, che segna una svolta importante nella traiettoria dell'autore (in direzione di una "inaudita semplicità", a detta dello stesso Pasternak. Il lavoro di Alessandro Niero viene messo in relazione alla poetica dell'autore.

Sittranzi grolia munni. La topica sepolcrale nella poesia italiana tra Sette e Ottocento (da Cesarotti a Belli)

Il saggio analizza e discute il confronto fra tradizione e innovazione in atto nella cultura poetica italiana moderna (sette/primo-ottocentesca). Dopo una premessa nella quale si ipotizza (servendosi della testimonianza di Foscolo) una specificità italiana, si prende come esempio il topos della sepoltura, che ha avuto un ruolo cruciale nella storia della poesia italiana ed europea del Sette-Ottocento, e sembra oltretutto quasi incarnare il rapporto con la tradizione.

La caduta e il ritorno. Cinque movimenti dell’immaginario romantico leopardiano

Questo libro vede Leopardi nell’orizzonte di poeti e pensatori post-illuministi e post-rivoluzionari. Da Coleridge a Novalis, da Sade al Goethe del Faust, fino a Henry Adams −− sullo sfondo Rousseau −− si snoda un racconto fatto di trame, motivi, immagini, idee, parole. Ne emerge il nucleo misterioso e inquietante dell’opera leopardiana, in cinque movimenti dell’immaginario che sono comuni a un’intera epoca: l’Inizio, il Consumo, il Vortice, l’Equilibrio, la Spirale. Ma il discorso torna poi sempre a un unico canto, A Silvia, storia poetica dell’umanità caduta, e risorta solo in ombra.

Zvláštní místa v Zábranově poetice

Otázka soužití různých složek – básnícké, překladatelské, esejistické, deníkové – v díle Jana Zábrany může být nahlížena rovněž různým způsobem: kromě poněkud tradičního hlediska vzájemných vlivů a průsečíků, lze pátrat po těch místech v Zábranově poetice, která – byť zdánlivě nekoherentní – se jeví jako velice produktivní. Lze totiž poukázat na překlad jako tvůrčí prostor; deník jako svrchovaně narativní, jemně poetický, zuřivě polemický, bystře esejstický útvar; esej jako vyznání.

“Serei, mas já não me sou”: sobre a sintaxe poética de Mário de Sá-Carneiro

Mário de Sá-Carneiro fece uso, nella sua poesia, quasi esclusivamente di forme metriche tradizionali, quali la quadra e il sonetto: la sua forza innovativa risiede dunque non tanto nello scardinamento o nell’invenzione delle forme, quanto nella forzatura dei loro limiti, attraverso l’uso di una sintassi innovativa e creativa, che si incastona nel verso tradizionale rivoluzionandolo dall’interno; il sintagma, in particolare, nominale o verbale, è lo strumento creativo primario, in direzione di un’effrazione, o meglio, un ampliamento delle possibilità previste dalla norma che permette l’acces

Il «nuovo ordine delle cose»: appunti su Leopardi e l’impossibile

Il saggio prende in esame il rapporto tra il ‘possibile’ e l’‘impossibile’ nello Zibaldone e nelle Operette morali di Leopardi. Da una parte, si mostra come la categoria dell’impossibile sia strettamente connessa al problema della ‘contraddizione’ e, al contempo, sia sottoposta a un costante processo di storicizzazione e relativizzazione. Dall’altra parte, si mette in rilievo la persistente tendenza di Leopardi a immaginare e congetturare scenari alternativi al regolare «ordine delle cose» (mediante, per esempio, il ricorso all’adynaton e all’ipotesi dell’irrealtà).

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma