satira

Il «difficilissimo mestiere d’urbano satirico». Appunti sul sesto volume Colombani delle opere di Carlo Gozzi

Il saggio considera il vi volume dell’edizione Colombani delle opere di Carlo Gozzi (Venezia 1772) – contenente la traduzione delle satire di Boileau – in relazione alla struttura dell’intera raccolta. In particolare, analizza alcuni testi originali che accompagnano la traduzione e ne mette in luce il bersaglio polemico.

Fertility Day, Fertility Fake. Studio su una campagna istituzionale e la sua contro-campagna creativa

L’attivismo creativo grassroots italiano affonda le sue radici nelle strategie di comunicazione dei nuovi movimenti sociali e delle sottoculture urbane, attente alla ricombinazione di contenuti antagonisti e linguaggi di matrice pop, da quelli storici del fumetto e della pubblicità a quelli dei cosiddetti internet meme, diffusi sulle piattaforme di social networking.

Settano in Arcadia

Quando nel 1721 Crescimbeni finalmente si decise a far pubblicare il primo volume delle poesie latine degli Arcadi, non vi fece inserire neppure un verso di quello che era, con ogni evidenza, il maggior poeta latino circolante nel Bosco Parrasio, ovvero Ludovico Sergardi. La cosa non avrà stupito nessuno, a partire da Sergardi stesso.

Arcadizzare Sergardi. Un’epistola latina di Euristene Aleate ad Alfesibeo Cario

Il primo volume degli Arcadum Carmina (1721) contiene un’epistola in esametri di Niccolò Avanzini a Crescimbeni. Il testo mostra fin dall’esordio il carattere di una satira nello stile di Giovenale, cosa che rappresenta un unicum non solo negli Arcadum carmina, ma forse in tutta la produzione ufficiale dell’Arcadia degli anni di Crescimbeni. Nell’epistola dialogano l’autore e il Custode, attaccando, in maniera talora violenta, Cacula, un arrampicatore sociale che millanta una cultura che non ha.

Il latino allo specchio. Cultura e scuola in alcune satire italiane del Settecento

Il diritto di cittadinanza che il mondo della scuola ha nella satira è probabilmente tanto antico quanto la satira. Essendo la scuola del tardo Seicento e del Settecento quasi interamente basata sul latino, ed essendo la satira di questo periodo un genere ancora significativamente latino, non stupisce che la satira diventi a più riprese uno spazio in cui il latino sembra riflettere su se stesso, ovvero sui fondamenti del proprio impero linguistico e culturale. Comincerò dalla fine, chiamando in causa un personaggio che ha quattro quarti di nobiltà scientifica e didattica.

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