Fame sociale: l’accoppiamento gastrico-cerebrale come marcatore della (dis)regolazione omeostatica in risposta alla deprivazione sociale
Analogamente al bisogno di cibo, il contatto sociale potrebbe essere regolato da un sistema dedicato, finalizzato al raggiungimento di una “omeostasi sociale”. Studi sugli animali hanno mostrato un legame tra comportamento sociale e attività gastrointestinale, con l’isolamento sociale che influisce sul microbiota intestinale e sulla digestione. Inoltre, risultati recenti indicano che sia la deprivazione di cibo sia l’isolamento sociale portano a cambiamenti simili nell’attivazione energetica e nella fatica. Questo è particolarmente sorprendente perché, mentre la deprivazione di cibo comporta un deficit calorico diretto, l’isolamento sociale non implica una perdita di energia di questo tipo. Un equilibrio energetico efficace dipende in larga misura dalla comunicazione tra stomaco e cervello. Tuttavia, l’impatto dell’isolamento sociale sulla comunicazione stomaco–cervello non è stato ancora studiato in modo approfondito nell’uomo. Questo progetto di ricerca si propone di indagare la comunicazione tra stomaco e sistema nervoso centrale in condizioni di deprivazione di cibo e di isolamento sociale. La nostra ipotesi è che entrambe le condizioni producano cambiamenti nell’attivazione energetica e nella fatica, associati a una modulazione della comunicazione stomaco–cervello. Ciò potrebbe permettere di identificare tale comunicazione come marcatore di (dis)regolazione omeostatica correlata alla deprivazione sociale e alimentare.
