Settano in Arcadia

01 Pubblicazione su rivista
Campanelli Maurizio
ISSN: 0391-2493

Quando nel 1721 Crescimbeni finalmente si decise a far pubblicare il primo volume delle poesie latine degli Arcadi, non vi fece inserire neppure un verso di quello che era, con ogni evidenza, il maggior poeta latino circolante nel Bosco Parrasio, ovvero Ludovico Sergardi. La cosa non avrà stupito nessuno, a partire da Sergardi stesso. La sua fama di poeta latino era infatti pressoché interamente affidata alle Satyrae, gran parte delle quali in Phylodemum, testi che per il fatto di appartenere al genere satirico e per la loro specifica violenza verbale erano banditi per legge dalla comunità degli Arcadi, e quindi dalle loro pubblicazioni. Inoltre, sia nelle edizioni a stampa che nei manoscritti delle Satyrae allestiti vivente l’autore, il nome di Sergardi non comparve mai: tutti quei lunghi testi latini circolarono sempre sotto lo pseudonimo di Quinto Settano.

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