Arcadia

Vincenzo Leonio, Padre d'Arcadia

«Padre d’Arcadia» è il titolo che il Collegio, tramite Crescimbeni, riconoscerà a Leonio nel 1720, all’indomani della sua scomparsa. Una
prima ricognizione delle opere di Leonio, in particolare delle prose e delle ecloghe latine, e una raccolta delle notizie, purtroppo molto
scarse, che si hanno sulla conversazione che intorno a lui si raccoglieva, dalla quale l’Arcadia ebbe origine, aiutano a capire il ruolo che
egli ebbe nella definizione della natura e delle idee che caratterizzarono la prima Arcadia.

Le accademie a Roma nel Seicento

Il volume raccoglie alcuni saggi dedicati alla storia delle accademie a Roma nel corso del XVII secolo. Si approfondiscono i rapporti tra i diversi consessi accademici, le gerarchie cardinalizie e le altre espressioni culturali (artistiche, scientifiche) che si registrano soprattutto nel periodo che va dal pontificato di Urbano VIII fino alla nascita dell'Arcadia.

La Repubblica delle Lettere in Italia dall'Arcadia a Foscolo

La Repubblica delle Lettere unisce nel Settecento in tutta Europa una comunità cosmopolita di letterati e uomini di cultura, che riconoscono la loro appartenenza a un organismo sovranazionale di diffusione e elaborazione del sapere. In Italia, la Repubblica delle Lettere ha una declinazione particolare che si lega strettamente alla storia dell'Accademia dell'Arcadia e all'affermazione di un codice letterario comune, e che convive con i condizionamenti dovuti alla divisione politica del paese e alla centralità della Res publica christiana.

Crescimbeni autore ed editore. Dediche e premesse al lettore

Il contributo considera le scritture paratestuali di Crescimbeni, autore ed editore di volumi propri o di membri dell'Arcadia. La verve polemica e l’intento militante sono i principali elementi caratterizzanti dei paratesti di Crescimbeni, che piega il suo lavoro di editore di sé stesso o di altri all’affermazione della centralità politico-culturale dell’Arcadia e del suo ruolo di guida e di garante dell’accademia.

Settano in Arcadia

Quando nel 1721 Crescimbeni finalmente si decise a far pubblicare il primo volume delle poesie latine degli Arcadi, non vi fece inserire neppure un verso di quello che era, con ogni evidenza, il maggior poeta latino circolante nel Bosco Parrasio, ovvero Ludovico Sergardi. La cosa non avrà stupito nessuno, a partire da Sergardi stesso.

Arcadizzare Sergardi. Un’epistola latina di Euristene Aleate ad Alfesibeo Cario

Il primo volume degli Arcadum Carmina (1721) contiene un’epistola in esametri di Niccolò Avanzini a Crescimbeni. Il testo mostra fin dall’esordio il carattere di una satira nello stile di Giovenale, cosa che rappresenta un unicum non solo negli Arcadum carmina, ma forse in tutta la produzione ufficiale dell’Arcadia degli anni di Crescimbeni. Nell’epistola dialogano l’autore e il Custode, attaccando, in maniera talora violenta, Cacula, un arrampicatore sociale che millanta una cultura che non ha.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma