Lina Bo Bardi. Un'architettura tra Italia e Brasile

06 Curatela
Criconia Alessandra

Nel 1946, all’età di 32 anni, Lina Bo Bardi parte con il marito per il Sudamerica. È un viaggio di sola andata. In Brasile, Bo Bardi fisserà la sua dimora e costruirà la sua seconda vita. Ma è in Italia, dove si laurea alla scuola di architettura di Piacentini e Giovannoni e dove muove i primi passi professionali nel mondo delle riviste e del dibattito, che si delineano i temi e le figure della sua architettura. Nei suoi capolavori – Casa de Vidro, MASP, SESC-Pompéia –, così come nelle opere meno conosciute dei teatri, delle chiese, delle case e negli allestimenti, sono evidenti le tracce di un razionalismo umanistico tipicamente italiano che, mescolate con il “surrealismo” brasiliano, hanno dato forma a edifici rigorosi e fortemente espressivi. Il libro è una riflessione collettiva sui caratteri ibridi dell’architettura di Bo Bardi: una lettura della sua opera e del suo pensiero, sullo sfondo della crisi del Moderno e delle avanguardie storiche, seguendo il filo di una visione etica e poetica del progetto che ha posto al centro la cultura e le arti popolari.

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