Giurisprudenza costituzionale e rime obbligate. Il fine giustifica i mezzi. Note a margine della sentenza n. 113 del 2020 della Corte costituzionale
Il saggio, muovendo dall’analisi della recente sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 2020, avente ad oggetto la questione di legittimità costituzionale, posta dalla Corte di cassazione (sezione prima penale), della norma dell’ordinamento penitenziario sul termine per proporre reclamo avverso il provvedimento del Magistrato di sorveglianza in tema di permesso premio (pari a 24 ore), descrive il cambio di giurisprudenza in ordine ai limiti del sindacato del giudice costituzionale, secondo quanto da sempre affermato con la nota teoria delle c.d. rime obbligate.
Il lavoro illustra inoltre le nuove coordinate entro cui sembra muoversi la Corte costituzionale, giustificate dalle inerzie del legislatore e dalla necessità di rimuovere od evitare situazioni di maggiore incostituzionalità, in vista, pertanto, della tutela di diritti fondamentali, che non tollerano ulteriori compromissioni.