Tra le cause di criticità più significative, riscontrabili nella gestione delle infrastrutture stradali e correlate al fenomeno dell'incidentalità stradale, si evidenzia la frequente incoerenza tra le velocità teoriche di percorrenza dei tronchi stradali, i limiti di velocità imposti e le velocità praticate dagli utenti. Si tratta di un aspetto meritevole di attenzione e approfondimento, anche nella prospettiva della guida autonoma dei veicoli.
L'evoluzione delle tecnologie di monitoraggio e dei sistemi informativi, con particolare riferimento alla geolocalizzazione e alla comunicazione dei dati, ha reso attualmente disponibili strumenti innovativi per lo studio della mobilità stradale. In particolare, prospettive interessanti sono offerte dall'utilizzo dei Floating Car Data (FCD), ossia dati campionari relativi ai c.d. "veicoli sonda" immersi nei flussi di traffico, nonché dai sistemi di rilievo ad alto rendimento per il riconoscimento delle caratteristiche geometriche dei tracciati delle infrastrutture.
L'obiettivo della ricerca consiste pertanto nella definizione di una metodologia e di una serie di procedure, atte a consentire il confronto tra l'andamento delle velocità praticate lungo un campione di strade con le velocità teoriche degli stessi tracciati (determinate in base all'analisi delle loro caratteristiche tecniche) e con le limitazioni di velocità presenti. Laddove gli scostamenti risulteranno più evidenti, si dovrà cercare di comprendere e riconoscere le condizioni che concorrono a favorire tale condizione e valutarne gli effetti sulla sicurezza della circolazione. Infine, si intende considerare criticamente l'affidabilità dei modelli comportamentali e l'efficacia dei provvedimenti di regolazione delle velocità, nel contesto esaminato (viabilità extraurbana), al fine di perfezionare i modelli predittivi delle velocità operative, nonché le strategie di gestione delle infrastrutture finalizzate al mantenimento di valide e sicure condizioni di esercizio.