La ricerca muove dalla considerazione che la parola chiave dell'attuale stagione della Corte costituzionale è "apertura" - secondo quanto affermato dai suoi Presidenti pro tempore Lattanzi e Cartabia - e intende affrontarne sul piano metodologico e contenutistico i tratti caratterizzanti.
Lo studio si svilupperà lungo tre direttrici.
La prima, di carattere contestuale, muoverà dal dibattito storico-istituzionale, politologico, filosofico-giuridico e, soprattutto, costituzionalistico sulle forme e i limiti del sistema italiano di giustizia costituzionale e, conseguentemente, individuerà e combinerà gli strumenti più tradizionali (in particolare, le sue decisioni) e quelli innovativi con i quali la Corte interagisce con gli altri organi di indirizzo politico e con i destinatari delle proprie pronunce.
La seconda, di ordine analitico, procederà ad una mappatura dei diversi materiali prodotti dalla Corte stesse sul piano della comunicazione istituzionale, dell'attività interna e della funzione giurisdizionale e sarà volta a verificare quanto la Corte sia effettivamente un'istituzione "aperta" e trasparente.
La terza, di matrice tematica, ha l'obiettivo di individuare se vi siano e, nel caso, quali siano gli effetti propri dell'attuale stagione di "apertura" della Corte sulla giurisprudenza costituzionale. A tal fine, i componenti del gruppo di ricerca esamineranno le decisioni adottate nel triennio 2020-2022 in cinque ambiti tematici ritenuti di particolare significatività (la materia penitenziaria, la disciplina giuslavoristica e pensionistica, l'ambito bioetico, il settore penale e il diritto dell'immigrazione), per delineare i tratti di continuità e di discontinuità dei relativi esiti e delle tecniche argomentative adottate.