Una rete per lo sviluppo sostenibile delle nuove risorse di manifattura digitale. Indagine sperimentale per una cultura progettuale su misura del contesto regionale di Lazio.
Componente | Categoria |
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Luca D'Elia | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Componente | Qualifica | Struttura | Categoria |
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Lina Monaco | dottoranda | Università di Zaragoza | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
Il progetto prende le mosse dal "movimento" crescente della Manifattura Distribuita (Distributed Manufacturing), che mira a portare la realizzazione dei prodotti più vicino al loro uso/consumo per diminuire gli sprechi di sovrapproduzione o distribuzione, rafforzando allo stesso tempo l'economia locale e rendendo così le comunità più coese e resilienti. L'approccio è stato studiato in vari progetti europei, ma è ancora poco presente nella regione Lazio, nonostante rete rilevante di laboratori di fabbricazione digitale.
L'Obiettivo Generale della proposta è stabilire un modello di collaborazione tra cittadini e piccole realtà manifatturiere (fab lab, service), studiando in particolare l'applicabilità della Manifattura Digitale Distribuita (MDD) nel contesto regionale. Nello specifico, il progetto prevede 4 obiettivi specifici attuati attraverso 4 fasi.
OS.1 Comprendere chi sono i potenziali produttori MDD nel territorio
OS.2 Sperimentare l'effettiva capacità produttiva e collaborativa
OS.3 Ipotizzare gli strumenti e formati opportuni di comunicazione e di marketing per del MDD nel contesto laziale
OS.4 Comprendere la percezione e attitudine dei produttori, progettisti e (soprattutto) dei cittadini/consumatori verso il modello di MDD proposto.
La ricerca fa leva sui lavori precedenti del Gruppo di Ricerca (GdR), tra cui un indagine recente sugli laboratori attivi nel Lazio, un programma didattico corrente che elabora progetti di arredi replicabili con la MDD, e altri ricerche che valorizzano la fabbricazione digitale, in parte per ottenere nuove qualità materiali, in parte per facilitare la produzione personalizzata con approccio computazionale avanzato.
Al lungo termine, l'impatto socio-economico previsto è quello di valorizzare le infrastrutture di fabbricazione digitale non solo come fornitori B2B, ma anche connessi a un mercato B2C, stimolando così il tessuto produttivo locale e la resilienza economica.