Gli interessi scientifici maturati nel corso dei diversi anni si sono mossi in coerenza con la declaratoria del SSD ICAR/13 e in particolare verso quei “contenuti scientifici riguardano lo statuto teorico e storico-critico degli artefatti e le forme proprie del pensiero progettuale come prassi interdisciplinare e momento di sintesi dei molteplici saperi che intervengono nella progettazione degli artefatti nel loro ciclo di vita, nonché come attività di prefigurazione strategica di scenari sociotecnici e configurazione di nuove soluzioni attraverso l’applicazione e il trasferimento di innovazione tecnologica.” Il percorso di Ricerca in essere, in continuità con le esperienze svolte in precedenza, esplora le potenzialità culturali e di linguaggio che è possibile ottenere per il Design del Prodotto sfruttando i nuovi processi tecnologici. Supportato dall'approccio multidisciplinare della fabbricazione digitale, si intende concentrare l’attenzione sulle tecnologie informatiche di strumenti e sui processi di progettazione, produzione e consumo con lo scopo di sviluppare nuovi metodi progettuali che sfruttino queste tecnologie informatiche.
Il primo asse di Ricerca indaga il ruolo del fabbricatore digitale e delle nuove arti nella società delle macchine. La Ricerca esamina il panorama postindustriale, gli attori sul palco e gli effetti che questa rivoluzione ha portato, sta portando e può portare all'attività artigianale. Un contesto con una forte identità e una cultura del ‘saper fare’ che ha permesso, insieme al progresso tecnologico, l'emergere di figure come il Maker, l'artigiano digitale. Una figura che solo di recente sta iniziando a proclamarsi tale, ma che galleggia ancora in un limbo di ambiguità identitaria. Come strumento incerto di questo nuovo ‘gruppo produttivo’, anche il potenziale tecnologico rischia di non riuscire a svolgere il suo ruolo. L'artigianato e il post artigianato hanno forse l'opportunità di cooperare per ottenere un risultato superiore alla somma delle parti.
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