La comunicazione del patrimonio archivistico ha significato, per anni, mettere a disposizione di un¿utenza esperta e scientificamente motivata forme omogenee e standardizzate di strumenti per la ricerca.
Tale impostazione elude la questione di una divulgazione più ampia che attraverso innovative forme di narrazione possa comunicare dati specialistici, ma anche contenuti civili e sociali. La proposta si colloca sul versante di metodologie comunicative, quali lo storytelling visuale, che rendono accessibili in modalità telematica, transmediale e multipiattaforma, entità archivistiche avvalendosi di nuove metodologie scientifiche, modi di comunicazione e relazioni strutturali fluide e dinamiche, al fine di creare reti di conoscenze rigorosamente contestualizzate, improntate da innovativi approcci ai documenti, atte ad intercettare una fascia di utenza allargata cui offrire chiavi di lettura alternative.
La proposta assume come oggetto di ricerca l¿Archivio Piccinato, fondamentale risorsa internazionale di una delle figure più rilevanti della cultura progettuale italiana del Novecento, con l¿obiettivo di creare l' "Atlante Piccinato", concepito quale deposito di memorie intrinsecamente attive, dai contenuti dinamici e condivisibili. La figura di Piccinato porta con sé la complessità del secolo breve: progetti, manufatti realizzati, epistolari, immagini. Un insieme variegato che costella la sua vita e le sue opere e che è fonte di ulteriori narrazioni, sperimentazioni, progetti.
La ricerca, di tipo interdisciplinare, teorico e sperimentale, prevede sinergie tra design, urbanistica e architettura, scienze della comunicazione, arti performative, digital humanities e data visualization, con l¿apporto dell¿Archivio Piccinato e del Photomedialab del Dipartimento PDTA. I percorsi di ricerca attraverso metodologie di storytelling, data visualization e esplorazioni perfomative strutturano la piattaforma ¿Atlante Piccinato¿ dedicata alla conoscenza dell¿opera dell¿architetto.