I monumenti iscritti che fanno parte del patrimonio culturale di Roma e del Lazio sono beni tanto preziosi quanto fragili: fondamentali per la nostra conoscenza della storia del territorio in età antica, sono esposti, in età moderna, a rischi legati ad eventi naturali imprevedibili come i terremoti, ma anche ai danni legati all'azione dell'uomo come gli atti di vandalismo, i furti e l'immissione nei canali del commercio illegale di antichità. La sistematica digitalizzazione e messa in rete di tutte le informazioni disponibili relative a testi e
supporti delle iscrizioni latine e greche dell'Italia antica sta mettendo progressivamente "in sicurezza" i dati relativi a questo particolare tipo di documentazione, e quest'opera si rivela di eccezionale importanza in occasione di calamità naturali e del lavoro di recupero del patrimonio culturale danneggiato che ne segue. Il progetto "Sepolte dal tempo, minacciate dalla natura", come già il precedente "Colligite fragmenta ne pereant" si propone di continuare a dare un
consistente contributo alla digitalizzazione del patrimonio epigrafico a rischio, concentrandosi su alcuni nuclei, ben individuabili, di iscrizioni latine: le dediche sacre di Roma, le epigrafi dell'antica città di Tibur (attuale Tivoli) e quelle dell'area pontina del Latium adiectum, corrispondente ai territori degli antichi centri di Ardea, Cora e Ulubrae. Tutti i dati relativi a questi nuclei di materiale saranno inseriti in un
database epigrafico on line di riconosciuta validità (Epigraphic Database Roma: www.edr-edr.it), che li renderà recuperabili anche nell'eventualità di danni e dispersioni, conformemente alle raccomandazioni contenute nel report della Commissione Europea su Cultural Heritage: Digitisation, Online Accessibility and Digital Preservation, pubblicato il 12/6/2019 (disponibile su sito https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/).