La osteoartrite (OA) è una patologia della cartilagine, un tessuto specializzato con funzione di sostegno, che permette lo scorrimento tra i due capi articolari. Quando la cartilagine si usura, le ossa nell'articolazione fanno frizione una sull'altra provocando dolore, tumefazioni e rimodellamento delle ossa stesse. Sono principalmente colpite le ginocchia, le anche e le piccole articolazioni. I sinoviociti contribuiscono al danno articolare secernendo mediatori dell'infiammazione e una maggiore quantità di liquido sinoviale, determinando un ispessimento della membrana sinoviale con rigonfiamento dell'articolazione.
Lo scopo del progetto è quello di analizzare gli aspetti biochimici e metabolici delle due componenti principali della OA, dolore e infiammazione In particolare caratterizzeremo i recettori presenti nei sinoviociti e la risposta di queste cellule a una miscela di composti con attività analgesica.
L'OA, in Italia, colpisce più di 4 milioni di persone ed è direttamente correlata all'età. Ha la massima incidenza fra i 75 ed i 79 anni e le donne risultano tre volte più colpite rispetto agli uomini a causa della carenza di estrogeni tipica della menopausa. Tuttavia molte persone lamentano i primi sintomi già dopo i 50 anni e quindi in età lavorativa, con grande limitazione dello svolgimento delle normali attività quotidiane e con forte ricaduta economica sul Sistema Sanitario Nazionale.
Ad oggi non esiste una terapia specifica anti-OA, vengono somministrati farmaci antidolorifici (paracetamolo), anti-infiammatori (FANS e inibitori selettivi della COX-2) e iniezioni intra-articolare di corticosteroidi. Si fa anche ricorso alla somministrazione di condroprotettori, allo scopo di stimolare i processi riparativi della cartilagine. Considerando le controindicazioni dei farmaci antidolorifici e antinfiammatori, vorremmo studiare il possibile ruolo analgesico e antinfiammatorio di nutraceutici utilizzando modelli cellulari in vitro.