Roma, l'azione pubblica tra malgoverno e autorganizzazione
L’azione pubblica, intesa non solo come governo da parte dell’amministrazione pubblica ma come complessiva azione dei differenti soggetti nel campo pubblico e in grado di orientare la trasformazione della città, ha assunto nel tempo a Roma caratteri peculiari. Da una parte, un governo pubblico che si è mostrato inadeguato e che non è stato in grado di rispondere ai problemi della città, entrando spesso in una dinamica collusiva con gli interessi forti e di mercato e lasciando quindi spazio ad azioni speculative. Dall’altra, una società civile molto impegnata nella riqualificazione dei quartieri e nello sviluppo di forme di autorganizzazione, sia per rispondere a problemi sociali rimasti insoluti (come il problema della casa o la carenza di servizi e attrezzature pubbliche, a cominciare dal verde) sia per sostenere una mobilitazione politica e praticare processi di riappropriazione della città. Si tratta di un vasto campo di esperienze, molto numerose e molto diversificate, non scevre di ambiguità, ma ricche di contenuti, di produzione di cultura politica, di socialità, di inclusione. Il contributo intende sviluppare una riflessione critica su queste esperienze, sul rapporto con il governo della città, sulle difficoltà ed ambiguità dei processi di istituzionalizzazione.