L'architettura militante. Colloquio con Vieri Quilici
Nell'articolo in forma di intervista Vieri Quilici ricorda il sodalizio culturale e personale con Manfredo Tafuri. Il pensiero di Tafuri “sulla città sovietica” si evolve parallelamente al lavoro di Quilici sulle avanguardie russe. Un parallelismo che all’inizio corrisponde alle date, del ’65 e del ’68, rispettivamente di "Architettura sovietica contemporanea" e di "Teorie e Storia dell’architettura" e che poi porta a momenti di confronto diretto nel 1976 e 1981, rispettivamente con "Città russa e Città sovietica" e "La sfera e il labirinto". Punto d’incontro diventa allora la rivista “Rassegna Sovietica” dove Quilici pubblica e commenta periodicamente materiali storici d’epoca e dove anche Tafuri nel genn-febbr.’74 pubblica il saggio "Le prime ipotesi di pianificazione urbanistica nella Russia sovietica: Mosca 1918-1924" (poi diventato un importante capitolo de La Sfera e il Labirinto).
Nello studio dell'AUA di piazza Caprettari 70 i due giovani architetti si trovavano spesso a discutere insieme sugli esiti delle rispettive ricerche. Sicuramente decisiva fu per entrambi la riflessione sulle implicazioni critiche della Scuola formalista (di Slutsky in particolare), sull’autonomia del linguaggio rispetto alla propaganda e all’ideologia, e, per quanto riguarda le sorti della Città sovietica, sul controverso drammatico destino del cosiddetto Socialismo in un solo Paese, ecc.