Spazi urbani. Strategie e tattiche di ritessitura
Se il carattere della città contemporanea è la discontinuità, costruire un’ecologia dello spazio significa in primo luogo adoperarsi per individuare nuove forme di continuità, effettiva, interpretabile e inclusiva, dello spazio vissuto. Una continuità fisica e sociale, che definirei praticabilità, da ri-conquistare attraverso la rielaborazione del suolo e della scena urbana, che non è omologazione, è, al contrario, esplicitazione e interpretazione creativa di differenze e peculiarità, è narrazione, è geneticamente accogliente e inclusiva. D’altra parte oggi appare prioritario individuare in chiave propositiva strategie alla scala metropolitana e locale in grado di favorire il movimento e in particolare gli spostamenti a piedi e in bicicletta, trattando i temi della salute e della qualità urbana non come linee di intervento separate ma tentando di farle convergere così da ottenere un effetto moltiplicatore in termini di benefici. Se ci spostiamo quotidianamente in macchina, spesso da soli, accumulando stress e ritardi (per non considerare le diseconomie e il danno ambientale) e poi andiamo in palestra a bruciare calorie, impiegando ulteriore tempo e denaro, c’è qualcosa che non funziona. Oltre alle resistenze e alle cattive abitudini, vi sono evidentemente criticità nella città reale che non ci consentono di muoverci agevolmente, in sicurezza, con tempi certi, su una rete completa, su percorsi e itinerari piacevoli.