Lessing. Il teatro, l'attore e l'identità culturale tedesca
A metà del Settecento, la produzione letteraria, artistica e teatrale tedesca era assoggettata alle regole classiciste dettate dalla Francia, ancora detentrice – dall’epoca di Luigi XIV – dell’egemonia culturale in Europa. In reazione al dominio del modello francese, il pensatore e letterato Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781) comincia, nel passaggio dalla prima alla seconda parte del secolo, a farsi portavoce dell’idea di una ‘unità’ culturale, in una Germania politicamente ancora divisa e frazionata. Di una cultura in cui avrebbero potuto rispecchiarsi i caratteri identitari precipui del popolo tedesco. Nell’ambito di tale progetto quell’arte ‘eminentemente umana’ che è il teatro avrebbe giocato – come l’articolo intende dimostrare – un ruolo paradigmatico, divenendo insieme il punto di convergenza e il banco di prova delle nuove idee elaborate da Lessing e dai suoi seguaci.