Oltre la punteggiatura. I segni alfanumerici e non tra pragmatica, prosodia e sintassi nella comunicazione mediata dal computer
Negli ultimi anni si è data una maggiore attenzione ai fenomeni di punteggiatura, anche e soprattutto per effetto di nuovi usi dei simboli tradizionali di punteggiatura nella comunicazione mediata dal computer. In questo stesso volume, frutto delle discussioni del convegno sulla punteggiatura tenuto a Basilea, si è discusso ad esempio dell’approccio teorico relativo alla punteggiatura e sulle inadeguatezze nei modelli morfo-sintattico e prosodico a favore di un approccio pragmatico-comunicativo – quello proposto da Angela Ferrari e dal suo gruppo, definito «più semplice, più fine e più esplicativo» (FERRARI/LALA 2011: 64) – e delle caratteristiche e prototipicità degli usi della punteggiatura in alcune varietà dell’italiano e in particolare nella comunicazione mediata dal computer e nella scrittura giornalistica. Spesso inoltre, in diverse comunicazioni, sono stati messi in evidenza quelli che sono stati etichettati come “errori” di punteggiatura nell’uso di virgole, punti, due punti e punti e virgole. Errori a volte da rivedere alla luce di una diversa teoria di riferimento, a volte invece da evitare e aggiustare per una migliore didattica della punteggiatura. A partire da questi aspetti emersi in questo convegno vorrei riflettere da una parte sullo sfondo su cui si può collocare una teoria comunicativa della punteggiatura e dall’altra su come l’uso della punteggiatura in un insieme di varietà come quelle della comunicazione mediata dal computer ci possano aiutare appunto a definire meglio la polifunzionalità della punteggiatura.