Da "alter Lucianus" a "vero Momo". Il riuso erasmiano del corpus lucianeo
Nella dedica della sua traduzione dell’Alexander Erasmo individua due registri comici
nell’opera di Luciano, uno violento ed aggressivo, derivato dalla satira menippea, ed uno urbano
ed elegante, connesso con la parodia e con l’allusione colta. I due ‘stili’ lucianei sono definiti con
un’immagine oraziana (Hor. Epist. ii 2, vv. 57-60) sales nigri e sales candidi. A partire da tale definizione,
estendibile dallo scrittore di Samosata allo stesso Erasmo, il saggio individua e discute quattro
diverse fasi nella produzione lucianea di Erasmo, prendendo in considerazione le opere
comprese tra le traduzioni lucianee del 1506 e la penultima edizione dei Colloquia del 1531. Le fasi in
questione sono messe in rapporto con l’evoluzione nei rapporti tra Erasmo e i giovani umanisti
tedeschi suoi sodali, progressivamente attratti dalla figura di Lutero e autori in proprio di testi
lucianei di carattere pamphlettistico.