La gestione e lo smaltimento delle acque nella città di Leopoli-Cencelle tra tradizione romana e nuove pianificazioni nel Lazio dei papi
Lo scavo della città di Leopoli-Cencelle, nel Lazio, circa 80 km a nord di Roma, condotto da 22 anni dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza, indaga un intero centro urbano fondato nel IX secolo d.C., originato da un oppidum etrusco (con successiva fase romana). La fondazione fu opera di papa Leone IV, ma l’insediamento ebbe una continuità di vita sino alla fine del XV secolo. La ricerca ha consentito di definire la strutturazione urbanistica e la rete delle infrastrutture, fra cui quelle idriche, analizzandone gli elementi residuali, la loro posizione nella topografia urbana, le scelte costruttive e le soluzioni tecniche. Sono stati chiarite le modalità di realizzazione nel solco della tradizione romana, ma anche segnate da importanti innovazioni, in linea con le scelte conservatrici e tradizionaliste dei pontifici romani così peculiari della determinazione delle infrastrutture nei centri di nuova formazione. Si presenta quindi lo sviluppo diacronico della rete di smaltimento delle acque in edifici sia pubblici che privati e le analogie con realtà coeve, anche alla luce della testimonianza delle fonti documentarie spesso decisive per la comprensione dei dati archeologici.