Utopia in cinque centimetri

01 Pubblicazione su rivista
Toppetti Fabrizio
ISSN: 2421-2687

Nel 1964, tre anni dopo la costruzione del muro di Berlino, l’artista
tedesco Joseph Beuys presentò alle autorità del Governo Federale un
progetto per aumentarne l’altezza di cinque centimetri con l’obiettivo
di migliorarne i rapporti proporzionali. In risposta all’interpellanza
governativa, con una nota indirizzata al Ministro Interni,
chiarì successivamente le ragioni della proposta: “Questa
è un’immagine e deve essere considerata come tale. Solo in caso
di necessità o per motivi formativi si ricorre all’interpretazione.
Non riesco a comprendere perché senza interpretazione non
riusciate a capire il senso evidente di una cosa. […] Dovrebbe
essere pienamente consentito considerare il muro di Berlino da
un punto di vista che tenga conto unicamente della proporzione
del manufatto. Sdrammatizza immediatamente il muro, distruggendolo
con una risata interiore. Non si resta più attaccati al
muro fisico, ci si volge verso quello spirituale, e quel che conta
davvero è superarlo. […] Un muro in sé è molto bello, se le proporzioni
sono giuste”.

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