Rischio, trasgressione, avventura. Esperienza e percezione del limite tra gli adolescenti
La pratica dei divertimenti estremi tra gli adolescenti è un tema spesso relegato alla cronaca, raccontato con toni sensazionalistici e accompagnato da considerazioni allarmiste che influenzano la percezione della sua effettiva diffusione. La lettura delle condotte a rischio degli adolescenti finisce così per riflettere gli stessi cliché solitamente associati alla giovane età dei protagonisti: incoscienza, superficialità, immaturità e, nella migliore delle ipotesi, un malinteso desiderio di integrazione che si traduce anche nell’imitazione di comportamenti e stili di vita pericolosi.
Obiettivo di questo volume, che procede sulla scorta di un precedente studio condotto sul tema (“Oltre il senso del limite. Giovani e giochi pericolosi”, FrancoAngeli 2012), è un tentativo di decostruzione degli stereotipi sulle pratiche a rischio, condotto a partire dalla restituzione della parola ai giovanissimi. Una indagine realizzata presso alcuni Istituti superiori della città di Roma, su un campione di circa 1.200 studenti di età compresa tra i 14 e i 20 anni, costituisce infatti il punto di partenza per il superamento del carattere di “eccezionalità della notizia”, legato alla rappresentazione mediatica dei giochi pericolosi, e suggerisce spunti per nuove e più documentate interpretazioni di questi comportamenti, in apparenza insensati e in realtà rispondenti a specifiche domande di senso.
All’analisi delle condotte a rischio più note (balconing, binge drinking, choking game, eyeballing, surfing suicide) la trattazione affianca una valutazione approfondita sulla conoscenza, la percezione, l’esperienza e le motivazioni di una idea di divertimento che presuppone la trasgressione di una norma o il superamento di un limite socialmente imposto.