Tornare al mondo. L’itinerario dell’utilità comune

02 Pubblicazione su volume
CROCE, Mariano

Un libro felice è un libro che funziona: a principio della sua esistenza c’è l’atto creativo. Un creare teurgico, beninteso, cioè una pratica estatica che presiede all’incarnazione dei tempi. E in questo rituale cronopoietico, non si può essere che funzionalisti: maturare scetticismo (ben temperato) nei confronti dell’assiologia concettuale che ci portiamo dietro e muovere a tentoni (feeling one’s way , procedere pancia a terra con curata improvvisazione e non senza qualche timore) verso la risacca di concetti nuovi che si apre quando ci si affida all’imprecisione – imprecisione: cifratura dei passaggi dinamici che segnano l’intensità creativa: è come un sentire che “quel poco. quel poco di poco. che resta. […] è qui” , e che comunque sia non lo si tratterrà né a lungo né per intero.

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