Recensione a A. Musci, La ricerca del sé. Indagini su Benedetto Croce (Quodlibet, Macerata 2018)

01 Pubblicazione su rivista
Mustè Marcello
ISSN: 1974-5044

ei primi anni Ottanta del Novecento, quando il giovane autore di questo libro nasceva nella città di Taranto, gli studi su Benedetto Croce iniziavano a sperimentare nuove prospettive di ricerca. Nel 1982 era stata varata l’Edizione Nazionale delle Opere (editore Bibliopolis, presidente Gennaro Sasso), programmata in sette sezioni, di cui sono ormai apparsi numerosi volumi. Nel 1985, in occasione del quarantennio della Liberazione, Laterza pubblicava la silloge su La filosofia italiana dal dopoguerra a oggi, con sette contributi che pro- ponevano una analisi complessiva del pensiero italiano nel periodo della Repubblica. A partire dal saggio di Eugenio Garin (Agonia e morte dell’idealismo italiano), vi circolava un’aria di rinnovamento negli studi su Croce: «di Croce – scrisse allora Garin – la cultura italiana doveva “liberarsi”, ma non “rifiutandolo”, bensì facendone tesoro, appropriandosi le sue conquiste, utilizzando le sue indicazioni, ma per mutare cose e idee attraverso un rigoroso giudizio storico del suo significato e della sua opera». Dai due convegni di Anacapri e Padova del 1981 al volumetto curato da Jader Jacobelli nel 1986 (Dove va la filosofia italiana?), fino al convegno della Società filosofica italiana del 1987, dedicato al neoidealismo e curato da Piero Di Giovanni, comin- ciarono ad affermarsi inedite chiavi di lettura. Il libro di Alfonso Musci, che raccoglie cinque ricerche di notevole impegno erudito e filosofico, può essere considerato un tentativo, sostanzialmente riu- scito, di tracciare un bilancio di tale stagione di studi da parte di un esponente di una nuova generazione di ricercatori e anche di esplo- rare sentieri ermeneutici ulteriori.

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