Bertrando Spaventa e Gioberti
L’articolo ricostruisce le diverse fasi del giudizio di Bertrando Spaventa su Vincenzo Gioberti. Il grande e incompiuto libro del 1863 su La filosofia di Gioberti non rappresenta, infatti, l’unico momento di un confronto che accompagnò tutta la vita intellettuale di Spaventa. Fin dagli scritti giovanili, l’interpretazione della filosofia giobertiana rimase al centro dei suoi interessi e si intrecciò, dal 1851, con la considerazione del rapporto fra Bruno e Spinoza, poi con i temi della «riforma» della dialettica hegeliana. La lettura di Gioberti diventò il fulcro della teoria della «circolazione» del pensiero europeo e trovò massima espressione nelle prolusioni del 1860 e del 1861, insieme alla scoperta di Vico.