Riflessioni a margine delle raccomandazioni SIAARTI per l’emergenza Covid-19, fra triage, possibili discriminazioni e vecchie DAT: verso una rinnovata sensibilità per il diritto alla vita?

01 Pubblicazione su rivista
Razzano Giovanna
ISSN: 2039-8298

L’articolo analizza le Raccomandazioni SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia intensiva) per l’emergenza Covid-19 - che hanno individuato alcuni criteri per l’assegnazione delle risorse mediche insufficienti a fronte dell’afflusso di massa dei pazienti - alla luce dei principi costituzionali e dei quattro classici principi di bioetica: beneficenza, non maleficenza, rispetto dell’autonomia e giustizia. L’Autrice sottolinea l’importanza di contestualizzare le Raccomandazioni e considera, in relazione al principio di autonomia, il problema delle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) nel contesto emergenziale, anche in riferimento al recente regolamento del Ministero della Salute sulla relativa banca dati. L’Autrice analizza inoltre, alla luce degli altri principi, il criterio di appropriatezza clinica, affrontando il problema della selezione degli accessi ai dispositivi medici salvavita e delle possibili discriminazioni, in particolare legate all’età e alla disabilità. Vengono inoltre esaminati, anche in prospettiva comparata, altri documenti di carattere clinico e di carattere bioetico, in particolare il recente parere del CNB (Comitato Nazionale di Bioetica). Nelle conclusioni l’Autrice riflette sulla rinnovata sensibilità per il diritto alla vita e per le possibili discriminazioni, suscitata dalla discussione intorno alle Raccomandazioni, anche in riferimento alle teorie che postulano l’esistenza di vite indegne di essere vissute.

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