Palestina. Architettura per una Striscia apolide
Riflettere sullo status di un luogo, come quello palestinese, alla ricerca della sua anima più recondita e di una bellezza in apparenza irrimediabilmente perduta, impone alcuni delicati interrogativi. Che ruolo svolge oggi questo territorio in rapporto alla popolazione che lo abita? Che cosa rappresenta, nel quadro politico e territoriale internazionale, questo popolo misconosciuto e dimenticato? L’approccio a tali questioni non può essere solo di tipo razionale, ma deve essere anche e soprattutto di natura empatica, teso a cogliere le esigenze, gli stati d’animo, le criticità e le attese di un popolo, con una storia peculiare e differente rispetto a quella dell’intero mondo occidentale. Un approccio metodologico di questo genere consente l’elaborazione di un progetto architettonico che non sia calato dall’esterno, estraneo alla storia e alle dinamiche del popolo palestinese, ma che risulti ad esse omogeneo.