Mura e città. Nuovi paesaggi urbani tra memoria e progetto
"L’immagine che le mura producono è tanto più carica di simbolismo
in quanto essa non si riduce ad un semplice muro, una linea, uno
spessore, ma è un’integrazione di luoghi che ne diversificano e ne
accrescono il carattere di simbolo"(J. Le Goff).
Architetture del limite, prima ancora che apparati di difesa militare,
le cerchie fortificate hanno rappresentato per secoli l’immagine fisica e
politica dell’urbs e della civitas.
La ricerca parte dall’assunto che il mutato panorama della città
aperta contemporanea ha radicalmente alterato il rapporto mura-città
invertendone l’ordine semantico: se un tempo le mura contenevano la
città, ora è la città stessa a contenere le mura. Tuttavia i recinti murati,
pur se hanno perso il significato di limite ultimo, continuano a costituire
un limite e, di più, rappresentano quel delicato margine tra città storica
e città d’espansione extra moenia. Questo rilevante aspetto induce a
indagare l’oggetto mura non solo e non tanto dal punto di vista storico o
conservativo, ma dal punto di vista urbano.
Dispositivi lineari bifronti, le mura rappresentano i luoghi della
permeabilità ed esprimono un immenso potenziale in termini di
valorizzazione e rilancio dei centri storici proprio in relazione al tema
dell’accessibilità e quindi, in senso lato, dell’accoglienza.