Recensione a "Ragione, desiderio, artificio: Hegel e Hobbes a confronto", saggio di Guido Frilli
In questo testo recensisco il saggio “Ragione, Desiderio, Artificio: Hegel e Hobbes a confronto” del filosofo Guido Frilli, pubblicato nel 2017 dalla casa editrice dell’Università di Firenze. L’intuizione che guida la dotta ricerca di Frilli è che il nesso concettuale fra desiderio, ragione e artificio teorizzato nitidamente da Hobbes nelle sue opere, abbia influenzato in modo determinante il pensiero moderno, compreso quello di Hegel. In particolare, secondo Frilli l’intera filosofia hegeliana è concepibile come un tentativo di riarticolare quel nesso, in modo da risolvere la tensione fra “datità” e “costruzione” in esso implicato. Per sviluppare e sciogliere quest’intuizione, Frilli elabora un confronto storico-teorico fra Hobbes e Hegel, articolato in quadri tematici approfonditi nel dettaglio, riguardanti rispettivamente i concetti di ragione, desiderio, riconoscimento, cultura, diritto e sovranità. Nella mia recensione mi sono soffermata soprattutto sulla prima tematica e sull'ultima, mostrando come esse siano strettamente connesse entro l'orizzonte argomentativo di Frilli. Attraverso il confronto storico-teorico fra Hobbes e Hegel, è possibile infatti riconoscere un interrogativo di fondo, che Frilli si pone, riguardante l'ambiguità irrisolvibile della sovranità, al tempo stesso mitica e razionale.