Made in Italy 4.0
Storicamente Made in Italy era un’espressione in lingua inglese apposta dai produttori italiani, specie dagli anni Ottanta in poi, nell'ambito di un processo di rivalutazione e difesa dell'italianità del prodotto, al fine di contrastare la falsificazione della produzione artigianale e industriale italiana, soprattutto nei quattro tradizionali settori di moda: abbigliamento, cibo, arredamento e meccanica (automobili, disegno industriale, macchinari e navi), che in italiano erano noti anche come le quattro A: Abbigliamento, Agroalimentare, Arredamento e Automobili; settori che rappresentano i caratteri strategici del nostro paese in cui ancora oggi si possono evidenziare centri di eccellenza e successo imprenditoriale che tutto il mondo ci invidia.
Le fabbriche stanno cambiando. Sono sempre più digitali e interconnesse. La Quarta rivoluzione industriale è cominciata, anche in Italia, che è il secondo paese manifatturiero d’Europa. Il «4.0» è una rivoluzione di forte discontinuità tecnologica che determina impatti strutturali
sull’organizzazione dell’azienda, sui modelli di business e di servizio e sulle modalità di relazione con il cliente finale.
Le aziende sono in continua trasformazione, soprattutto quelle dell’alta moda, e sfruttano tali innovazioni per inserirsi in nuovi mercati. Le nuove strategie cambiano anche il target di riferimento che comprende nuovi consumatori.